Begonia è il nome di un genere di piante che appartengono alla grande famiglia delle Begoniacee.
Classificazione – Genere: Begonia; famiglia: Begoniacee (circa 2.000 specie, il genere è uno dei più numerosi).
Origine – Le numerosissime specie sono tutte originarie delle zone tropicali e subtropicali.
Usi – La quasi totalità delle begonie sono piante perenni; sono piante molto belle ed eleganti che per questo motivo sono coltivate nei giardini come piante ornamentali. Nei climi più freddi alcune specie sono comunemente coltivate al chiuso come piante d’appartamento ornamentali. Nei climi più freschi alcune specie sono coltivate all’aperto in estate per i loro fiori dai colori vivaci, che hanno sepali, ma sono senza petali.
Etimologia – Il termine begonia è una dedica a Michel Begon, governatore delle Antille vissuto nel XVII secolo; fu coniato da Charles Plumier, un botanico francese appartenente all’ordine dei frati minimi che fu il primo a introdurre la pianta in questione nel continente europeo.
Curiosità – La cultivar ‘Kimjongilia’ è l’emblema floreale della Corea del Nord.
Indice

Begonia grandis ‘Alba’
Begonia – Specie e cultivar
Molte specie e moltissimi ibridi e cultivar sono coltivati per la varietà dei loro fiori, molto appariscenti, di colore bianco, rosa, scarlatto o giallo, e delle foglie spesso piacevolmente marcate. Il genere è insolito in quanto specie, anche provenienti da continenti diversi, possono essere facilmente ibridate tra loro e ciò ha portato a un numero enorme di cultivar. Non a caso, c’è molta confusione fra specie (l’elenco completo delle specie lo trovate al link indicato), ibridi, cultivar ecc.; spesso in Rete si usa definire come specie un ibrido o una cultivar (vedasi le convenzioni sul nome botanico) e uno stesso tipo di begonia viene chiamato con nomi diversi!
Per quanto vi siano molte differenze fra le varie specie di begonie, si hanno anche diversi punti in comune:
- crescita asimmetrica delle foglie;
- sono tutte piante monoiche, ovvero caratterizzate dal fatto che i fiori maschili (formati da quattro tepali, gli elementi che costituiscono il fiore quando non c’è distinzione fra calice e corolla) e quelli femminili (formati da quattro tepali e un ovario) si trovano sulla stessa pianta e sono diversi fra loro.
Fra le tante classificazioni proposte, quella più semplice fa riferimento all’apparato radicale; in base a tale criterio si distinguono:
- begonie rizomatose
- begonie tuberose
- begonie a radici fascicolate.

Begonia elatior
Le begonie rizomatose sono piante sempreverdi caratterizzate dal fatto che al posto della radice hanno un rizoma che funziona come organo di riserva. Queste begonie producono fiori non particolarmente appariscenti e hanno fusti striscianti. Da ricordare:
- Begonia masoniana
- Begonia rex (diffusa dall’India nord-orientale al sud-ovest della Cina; è molto conosciuta più che per i piccoli fiori bianchi estivi, poco appariscenti, per le grandi foglie di vari colori;
- Begonia x elatior (un ibrido fra la Begonia x tuberhybrida e la Begonia socotrana; pur sopportando temperature fino a 0 °C, è soprattutto coltivata in casa),
- Begonia versicolor (originaria della Cina con foglie verdi con venature argentate e bronzee).

Foglie di Begonia rex ‘Escargot’
Le begonie tuberose hanno una radice formata da un tubero di colore scuro; ne esistono di perenni e di annuali, ma sono queste ultime le più comuni. Producono fiori appariscenti, di grandi dimensioni, talvolta singoli, altre volte doppi, ma sempre molto colorati. Da ricordare:
- Begonia socotrana
- Begonia pearcei (proveniente dal Sudamerica, con bianchi fiori estivi)
- Begonia clarkei (originaria del Sudamerica, con fiori estivi di colore rosa)
- Begonia × tuberhybrida
- Begonia boliviensis
- Begonia grandis subsp evansiana (la sottospecie è una delle poche begonie resistenti al gelo).
Le begonie a radici fascicolate sono delle sempreverdi caratterizzate da radici secondarie che diventano grandi quanto la radice principale. In parte sono piante arbustive e in parte striscianti. I fiori di queste begonie sono a pannocchia. Da ricordare:
- Begonia pendula (il nome deriva dal portamento cascante dei suoi fiori, è quindi ideale per terrazzi e balconi);
- Begonia metallica (di origine brasiliana, deve il nome al colore verde metallico delle foglie).
Molti includono in questo insieme anche le cosiddette “begonie semperflorens”. Sono piante da giardino molto diffuse perché (come dice il nome) fioriscono tutto l’anno, particolarmente in estate; sono originarie del Brasile e sono state ottenute inizialmente per ibridazione tra due specie nane a portamento compatto la Begonia cucullata e la Begonia subvillosa; da notare che la Begonia semperflorens come specie non esiste, anche se molti ritengono che l’espressione latina sia la denominazione scientifica di una specie! Si tratta di un gruppo di cultivar, per cui la denominazione esatta sarebbe Begonia (Gruppo Semperflorens) ‘Nome cultivar’.

Begonia fiorita del gruppo Semperflorens
In questo insieme vengono incluse le begonie arbustive o cespugliose, cioè il cui fusto ricorda quello di un arbusto; si differenziano dalle begonie di canna per i loro fusti ramificati dalla base, meno legnosi e rigidi. Da ricordare:
- Begonia obliqua
- Begonia venosa (originaria del Brasile, ha foglie e fusto pelosi e fiori bianchi).

Begonia maculata
Un insieme a parte sono le begonie di canna. Sono begonie che in alcune specie possono arrivare fino a 3,5 m, con il fusto costituito da steli robusti simili a bambù. Da ricordare:
- Begonia aconitifolia (in particolare la cultivar ‘Superba’)
- Begonia maculata (molto apprezzata per le sue foglie a pois e per la sua semplicità di coltivazione in appartamento; è detta anche begonia corallina o begonia Tamaia o corallina di Lucerna)
- Begonia x hybrida dragon wing
- Begonia x angel wing, ibrido fra Begonia aconitifolia e Begonia coccinea.
Begonia – Cura
Le varie operazioni colturali relative alle begonie possono differire in base alla categoria di appartenenza, anche se, in linea generale, non vi sono diversità eclatanti.
Vita – Perenni, ma spesso coltivate come annuali per problemi climatici.
Dimensioni – Tranne specie particolari, dai 30 ai 50 cm sia in altezza sia in larghezza.
Tempo altezza massima – Circa 4 anni.
Esposizione – La maggior parte delle begonie sono piante del sottobosco e richiedono un’ombra brillante; poche tollereranno il pieno sole, specialmente nei climi più caldi. Quindi, molta luce, ma non dovrebbero mai essere esposte direttamente al sole.

Begonia x hybrida dragon wing
Temperatura – I diversi gruppi di begonie hanno requisiti colturali diversi, ma la maggior parte delle specie proviene da regioni tropicali, quindi esse e i loro ibridi richiedono temperature calde. La maggior parte delle begonie può essere coltivata all’aperto tutto l’anno nei climi subtropicali o tropicali, ma nei climi temperati, le begonie vengono coltivate all’aperto come annuali o come piante da appartamento o da serra. Le begonie rizomatose prediligono temperature vicine ai 15 °C; nei mesi più freddi si deve fare attenzione che la temperatura non scenda mai sotto i 13 °C; devono essere comunque poste in un ambiente ben fresco. Per le begonie tuberose, nel caso che la temperatura oltrepassi i 18 °C è opportuno che il terreno che accoglie la pianta sia inumidito. Anche le begonie fascicolate, come quelle rizomatose, amano temperature prossime ai 15 °C, ma hanno una migliore tolleranza alle temperature più fredde e possono sopportare piuttosto bene anche una temperatura di circa 5 °C inferiore rispetto a quella per esse ottimale. Quando le temperature iniziano a crescere e superano i 20 °C è necessario porle in ambienti ombrosi e arieggiati, ma che non siano troppo ventilati. Alcune begonie possono essere coltivate anche in zone con temperature invernali rigide: la specie cinese Begonia grandis è resistente alla zona di rusticità USDA 6 (quindi con temperature anche fino a -15° C) ed è comunemente nota come “begonia rustica”.
Terreno – In generale, le begonie richiedono un terreno di coltura ben drenato che non sia costantemente bagnato né lasciato asciugare completamente. Le begonie rizomatose e le specie fascicolate prediligono un terriccio formato da tre parti di terriccio torboso e una parte di sabbia grossolana, mentre le begonie tuberose prediligono un terreno leggermente acido.

Begonia x tuberhybrida – La quasi totalità delle begonie sono piante perenni molte delle quali però non sopportano i freddi invernali; sono piante molto belle ed eleganti che per questo motivo sono coltivate nei giardini come piante ornamentali
Annaffiatura – Per quanto riguarda le annaffiature, queste devono essere effettuate regolandosi sulla temperatura esterna; è importante assicurarsi che la parte superficiale del terreno che ospita le begonie sia asciutta tra un’irrigazione e l’altra. Nel periodo invernale non è generalmente necessario irrigare più di tanto; ci si regoli basandosi sull’umidità del terreno superficiale. Fra le tre categorie di begonie, quelle meno avide di acqua sono le tuberose. Le fascicolate sono invece amanti dell’umidità e quindi è bene prestare attenzione a questo aspetto.
Concimazione – Le regole della concimazione sono le stesse per tutti i tipi di begonia; le concimazioni devono essere effettuate ogni due settimane durante i periodi primaverile ed estivo, mentre in inverno non si devono effettuare concimazioni. Si opti per concimi con titolo di potassio abbastanza elevato.
Fioritura – La fioritura è legata alla specie/ibrido della begonia coltivata. Alcune fioriscono tutto l’anno, molte da giugno all’inizio dell’inverno (le begonie tuberose di solito hanno un periodo dormiente). In genere, i fiori maschili sono più appariscenti con quattro tepali (il termine indica che non si distingue il calice del fiore dalla corolla) in coppie diverse, quelli femminili hanno quattro tepali uguali. Se si cerca una begonia che fiorisca tutto l’anno, ci si può orientare alle begonie del gruppo Semperflorens che fioriscono da aprile fino all’autunno avanzato, con piccoli fiorellini di colori che vanno dal bianco, al rosa, al giallo e al rosso.

Begonia pendula
Potatura – Per quanto riguarda le potature, in genere, fatta salva qualche eccezione, la begonia non le richiede; è bene però procedere, al bisogno, con la rimozione delle foglie secche, sia per ovvie ragioni estetiche sia per il fatto che esse sono un buon veicolo di malattie; relativamente a queste ultime, quelle più frequenti sono la muffa grigia e l’oidio (il mal bianco). Le begone per cui vi sono maggiori criticità sono le fascicolate: agli inizi di marzo si può prendere in considerazione l’opportunità di effettuare una potatura che consentirà alle piante di rinvigorirsi e di avere un aspetto meno disordinato.
Moltiplicazione e impianto – Le begonie fascicolate possono essere riprodotte per seme (gennaio-febbraio) e per talea fogliare. Per la semina, il vaso con il terriccio deve essere collocato all’ombra a una temperatura costante fra i 20 e i 25 °C. L’umidità deve essere costante, eventualmente usando, prima della semina, un fungicida. Una volta nate, le piantine andranno sfoltite e quelle rimaste, una volta abbastanza robuste, devono essere rinvasate
La moltiplicazione delle begonie tuberose può avvenire per divisione (in primavera) e per seme. Si scelgano i nuovi getti di circa 10 cm, prelevando le piantine con il tubero e posizionandole in un vaso contenente sabbia, torba e terriccio generico in parti uguali e a temperatura costante di circa 20 °C., la temperatura dovrà essere costante a circa 19 gradi. La riproduzione per seme è la stessa delle begonie fascicolate.
La riproduzione delle begonie rizomatose può avvenire per seme, per divisione o per talea fogliare. La moltiplicazione per seme e quella per divisione avvengono come per le altre begonie.
La riproduzione per talea di foglia (tipica soprattutto delle begonie rizomatose) avviene raccogliendo le foglie da maggio a giugno, ognuna delle quali con una nervatura principale. Le foglie si metteranno a contatto con il substrato umido di torba e sabbia in parti uguali.
Malattie – Le begonie possono essere attaccate dagli afidi, dagli acari, dai tripidi, da virus (virus del mosaico), da batteri (Xanthomonas campestris) e da funghi (oidio, marciume del colletto, marciume radicale, muffa grigia).
La coltivazione in vaso
Anche per la coltivazione in vaso si dovrebbe partire dalle caratteristiche generali del tipo di begonia scelto. In aggiunta, alcune avvertenze.
- Non collocate la begonia vicino ai termosifoni perché la pianta richiede una certa umidità, ma anche un buon ricircolo dell’aria.
- Scegliete finestre che siano irraggiate per poche ore al giorno; in alternativa, usate tendaggi filtranti.
- Per la coltivazione in vaso va benissimo un terriccio universale o quello usato per i gerani; l’importante è il drenaggio per evitare malattie fungine.
- Annaffiate un paio di volte alla settimana, senza esagerare e senza bagnare le foglie.
- Attenzione agli animali tenuti in casa; la linfa delle begonie è tossica per cani e gatti.
Rinvaso – Durante i periodi autunnale e invernale, le begonie tuberose diventeranno completamente spoglie; a quel punto si potranno lasciare i tuberi nei vasi oppure si potranno rimuovere per conservarli in un ambiente asciutto e buio, preferibilmente ricoperti con della sabbia o con della torba. La temperatura ideale per la conservazione dei tuberi è di circa 8 °C. Nel bimestre marzo-aprile il tubero potrà essere messo a dimora nel vaso riempito con un mix di torba e terra d’erica piantandolo in modo che la parte concava sia rivolta verso l’alto così che le gemme risultino scoperte. Il vaso andrebbe tenuto al riparo dalla luce per qualche giorno, poi, pian piano, i tuberi andranno abituati all’illuminazione solare. Non appena saranno nati i primi germogli si potrà effettuare il trasferimento delle piante in vasi contenenti del buon terriccio torboso.
Significato
Nel linguaggio dei fiori, la begonia simboleggia l’invito a restare sempre vigili; viene quindi regalata quando si vuole augurare protezione a qualcuno da eventi negativi. È anche un regalo molto adatto a chi si accinge a cambiare casa.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (osteospermum, rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Osteospermum fruticosum. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.