L’aquilegia è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Ranunculacee, diffusa in tutto l’emisfero nord del pianeta in diverse varietà, accomunate da fusti molto sottili e grossi fiori a corno con un secondo strato di petali sul retro, di vari colori. La forma dei fiori ha fatto attribuire a questa pianta il nome di “ballerina”. In inverno perde tutta la parte aerea, sviluppando i germogli direttamente dal terreno a inizio primavera. La fioritura avviene a primavera inoltrata e, per alcune varietà, a inizio estate.
Classificazione – Genere: Aquilegia; famiglia Ranunculacee.
Origine – Sono piante originarie dell’America, Asia e delle zone alpine europee; alcune sono originarie dell’Africa. Esistono specie spontanee in Italia sulle Alpi e gli Appennini.
Habitat in Italia – Nel nostro Paese si trova diffusamente nei boschi, soprattutto querceti freschi e faggete; forre, cespuglieti.
Usi – Le aquilegie vengono usate soprattutto come piante decorative per aiuole, bordure o giardini rocciosi. Sono molto adatte anche per arricchire bouquet.
Etimologia – L’origine del nome non è chiara; è possibile che derivi dal termine latino aquilegium che significa recipiente.
Curiosità – In passato l’aquilegia veniva utilizzata a scopo terapeutico per le sue proprietà antisettiche e calmanti, ma questo uso è stato abbandonato in seguito alla scoperta che sia gli steli sia i fiori e i semi dell’aquilegia contengono sostanze tossiche per l’organismo umano.
Indice

Fiori di Aquilegia alpina: è una pianta perenne e i fiori sbocciano in tarda primavera
Aquilegia – Specie
Fra le molte specie, oltre 70, le più note sono:
- Aquilegia vulgaris, la più diffusa in Europa, alta fino a un metro, con fiori azzurro-violetti
- Aquilegia alpina, che cresce spontaneamente sulle Alpi e produce fiori blu acceso
- Aquilegia caerulea, proveniente dall’America settentrionale e caratterizzata da fiori azzurri e bianchi.
Tutte le specie sono molto fertili e hanno la tendenza ad autoseminarsi e autoibridarsi, per questo si diffondono spesso spontaneamente e creano numerosi ibridi senza l’intervento umano, compensando il fatto che non abbiano una durata di vita molto lunga con un rinnovo costante spontaneo. Le aquilegie sono perciò adatte a giardini a bassa manutenzione, perché richiedono pochissime cure.
Aquilegia – Coltivazione
Le piante del genere Aquilegia hanno un fogliame leggero e finemente diviso, fiori leggeri con lunghi speroni variamente colorati (azzurro, avorio, bianco, giallo, lilla, rosa, rosso).
Vita – Piante perenni.
Dimensioni – Altezza: dai 20 ai 100 cm circa; larghezza: circa 60 cm.
Tempo altezza massima –
Esposizione – L’aquilegia resiste bene al freddo, predilige la mezz’ombra ma se annaffiata con frequenza cresce bene anche in pieno sole.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – La pianta necessita di un terreno fresco, ben drenato, abbastanza profondo e ricco di humus.
Fioritura – Da metà marzo a fine giugno.
Annaffiatura – Tranne in situazioni di caldo intenso, è sufficiente l’acqua fornita dalle piogge. Quando sono necesarie annaffiature complementari, bisogna fare attenzione a non causare ristagni d’acqua, verificando che il terreno si asciughi tra un’annaffiatura e l’altra.

Il nome deriva dal latino aquilegium, serbatoio d’ acqua, per la forma concava del fiore e delle foglie, che accolgono numerose goccioline di rugiada
Concimazione – Una leggera concimazione attorno alla pianta a fine inverno, allo spuntare delle prime foglie, favorirà una fioritura rigogliosa in primavera.
Potatura – L’aquilegia dev’essere potata solo per eliminare i fiori secchi alla base e favorirne un nuovo sviluppo.
Moltiplicazione e impianto – Se si desidera moltiplicare l’aquilegia per ottenere altre piante identiche a quella di origine, non ci si può affidare alla riproduzione spontanea ma è necessario trapiantare i cespi o seminare in vaso a fine estate, tenendo presente che la prima fioritura di queste nuove piante sarà piuttosto scarsa. I nuovi germogli, inoltre, hanno bisogno di annaffiature frequenti, a differenza delle piante adulte.
Malattie – L’aquilegia è una pianta piuttosto resistente a malattie e parassiti, fra i quali bisogna fare attenzione solo alle limacce, individuabili grazie alla scia argentea che lasciano sulle foglie ed eliminabili manualmente. In caso di mal bianco, o oidio, è invece necessario estirpare tempestivamente le foglie che ne sono state attaccate, riconoscibili da macchie biancastre sulla superficie. Per scongiurare questa malattia fungina, è opportuno evitare di bagnare direttamente le foglie, soprattutto in estate.
Coltivazione in vaso
Le aquilegie possono essere coltivate anche in vaso, avendo cura di rinvasarle ogni anno in un vaso più grande.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, aquilegia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba. Per alcune diffuse piante c’è confusione fra grafia italiana e latina. Per esempio, photinia o fotinia? La grafia latina è ormai usata anche nel linguaggio comune e si scrive photinia in minuscolo. Nel linguaggio comune esiste cioè la doppia grafia, piracanta e pyracantha.