L’amamelide (Hamamelis virginiana) è una pianta arbustiva perenne decidua appartenente alla famiglia delle Amamelidacee.
Di solito, il termine italianizzato di amamelide si riferisce proprio alla specie più conosciuta di questo genere, l’Hamamelis virginiana; in altri casi, invece il termine con il termine amamelide si fa riferimento alla specie Hamamelis mollis, la specie da “giardinaggio” forse più conosciuta.
Classificazione – Genere: Hamamelis; famiglia: Amamelidacee.
Origine – L’amamelide è una pianta originaria dell’America nordorientale.
Habitat – Gli habitat naturali della pianta sono i margini foreste umide e le rive rocciose di corsi d’acqua.
Usi – La coltivazione dell’amamelide è legata alle sue proprietà fitoterapiche (per le sue applicazioni in fitoterapia, si consulti l’articolo Amamelide). Tuttavia, può trovare spazio anche in giardino come esemplare isolato o in una aiuola arbustiva o nella parte del giardino tenuto “a bosco”. La fioritura autunnale o invernale è molto apprezzata, assieme al fogliame che è molto ornamentale perché diventa giallo brillante in autunno prima di cadere.
Etimologia – Il nome generico, hamamelis, deriva dai termini greci háma, insieme, e mélon, frutto; il riferimento è al fatto che si ha la contemporanea maturazione di fiori e frutti; l’epiteto specifico, virginiana, sta per “della Virginia”. È interessante notare che sono molte le specie vegetali con epiteto specifico virginiana; tendenzialmente si pensa alla Virginia, uno degli Stati Uniti d’America, invero di limitata estensione territoriale; si deve invece considerare il fatto che, in passato, con il termine Virginia si intendeva un’area territoriale piuttosto vasta che comprendeva tutta la costa orientale delle Indie occidentali sotto il dominio britannico ovvero dal Canada francese fino alla Florida spagnola.
Altri nomi – Nocciolo della strega.
Indice

Fiori di Hamamelis virginiana: a differenza delle altre specie di amamelide, fiorisce a partire dal tardo autunno
Amamelide – Specie principali
Varie specie di amamelide sono coltivate in giardino, assieme a molte cultivar appositamente selezionate per il valore ornamentale. Tutte hanno però le stesse esigenze colturali, riassunte nella scheda in fondo all’articolo. La coltivazione dell’amamelide non è difficile, a patto di rispettare semplici vincoli su terreno e irrigazione.
Ecco alcune scelte interessanti, oltre alla classica amamelide conosciuta in fitoterapia descritta all’inizio dell’articolo:
- Hamamelis mollis: le foglie di quest’arbusto sono ricoperte da peluria e i fiori compaiono a metà e a fine inverno e sono molto profumati. Spiccano con il loro colore giallo oro sui rami nudi. La specie è originaria della Cina occidentale. La cultivar ‘Goldcrest’ ha fiori sfumati di rosso alla base, mentre la ‘Coombe Wood’ ha fiori profumatissimi.
- Hamamelis vernalis: i piccoli fiori che compaiono in inverno sono gialli o arancioni, a volte con sfumature rossastre. La specie nominale è originaria degli Stati Uniti centromeridionali, e raggiunge un’altezza massima di 5 metri. Più compatte la cultivar ‘Lombart’s Weeping’, che arriva ai due metri e ha rami dal portamento pendulo. La cultivar ‘Sandra’ ha fogliame incredibilmente interessante, le giovani foglie sono color porpora gialle o arancione in autunno. I fiori sono giallo scuro, non brillante come le altre specie di amamelide.
- Hamamelis x intermedia: ibrido tra H. japonica e H. mollis. Fiorisce all’inizio dell’inverno e produce fiori gialli, arancioni o rossi, con i petali arricciati. Anche di questa esistono cultivar diverse. Le più conosciute sono sicuramente la ‘Arnold Promise’ con grandi fiori gialli e la ‘Pallida’, che si contraddistingue per il color giallo zolfo dei fiori.
- Hamamelis ‘Brevipetala’: è un ibrido tra Hamamelis mollis e Hamamelis vernalis, ha fiori color giallo oro molto profumati.
Tutte queste specie sono rustiche e tollerano temperature molto al di sotto dello zero: la coltivazione dell’amamelide è perfetta anche nei climi rigidi. L’unica accortezza è tenerla al riparo dai venti freddi.

Fiori di Hamamelis mollis: la pianta è originaria della Cina
Amamelide – Coltivazione
L’Hamamelis virginiana è un arbusto eretto che può raggiungere in condizioni ottimali un’altezza di circa sei-sette metri, ma più comunemente di 4-5 m. Ha foglie ovali, con punta arrotondata lunghe fino a 15 cm. La fioritura avviene al cader delle foglie, in autunno: piccoli fiori gialli spuntano quando sulla pianta sono ancora presenti i frutti dell’anno precedente: il termine hamamelis significa infatti “insieme ai frutti”. Questa caratteristica è solo della H. virginiana: tutte le altre specie e cultivar portano i fiori solo all’inizio dell’inverno sui rami nudi, ormai privi di foglie e frutti.
La coltivazione dell’amamelide non è difficile, a patto di rispettare semplici vincoli (su terreno e irrigazione sono i più importanti).
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: 6-7 metri; larghezza: circa 4-5 m.
Tempo altezza massima – Dai 10 ai 20 anni.
Esposizione – L’amamelide gode dell’esposizione in pieno sole; solo nelle zone con estati molto calde può essere messa a dimora anche all’ombra parziale.
Temperatura – Tollera temperature comprese tra -15 e 37 °C circa.
Terreno – L’amamelide è esigente in fatto di terreno: dev’essere da neutro ad alcalino, non molto fertile e ben drenato. Tutte le varie specie e cultivar sono adatte anche ai terreni e ai climi salmastri. L’importante è che il terreno sia privo di ristagni umidi, mal tollerati dall’amamelide.
Fioritura: abbondante e prolungata. La fioritura è vistosa perché avviene in un periodo (autunno-inverno) quando il giardino è spoglio. Inoltre, è prolungata perché i fiori rimangono a lungo sui rami nudi.
Annaffiatura – Durante il periodo di crescita e fioritura l’amamelide va annaffiata moderatamente, senza lasciare troppo umido il terreno. Le irrigazioni vanno diradate o addirittura sospese in inverno.
Concimazione – La concimazione può essere fatta una volta all’anno distribuendo concime organico alla base dell’arbusto, in primavera.
Potatura – La pianta si pota a tarda estate solo per pulirla dai rami disordinati o deboli.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina in autunno o primavera, anche se le tecniche di propagazione migliori sono la talea o la margotta.
Malattie – Le piante è molto resistente e non si conoscono malattie o parassiti specifici: può essere soggetta a marciume radicale nel caso di una errata e troppo abbondante irrigazione o di terreno troppo compatto e poco drenante.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.