L’altea comune (Althaea officinalis) è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Malvacee.
Classificazione – Genere: Althaea; famiglia: Malvacee.
Origine – È una pianta originaria dell’Europa centrale e sudorientale.
Habitat in Italia – È presente in quasi tutta la nostra penisola; predilige luoghi umidi e freschi ed è comune trovarla lungo i corsi d’acqua.
Usi – La sua coltivazione è legata soprattutto agli usi fitoterapici, ma si coltiva in giardino anche come bordura di erbacee miste o per giardini molto rustici o di campagna.
Etimologia – Il nome del genere deriva dal termine àlthaía, derivato da altháino, ovvero io curo, io risano, in riferimento alle proprietà fitoterapiche di alcune specie.
Altri nomi – L’altea comune è nota anche come bismalva, malvavischio, malvaccione.
Curiosità – In passato l’altea era utilizzata per la produzione dei marshmallow.
Indice

I fiori di altea attirano gli insetti utili e gli impollinatori e per questo la specie è una tra quelle usate in consociazione degli ortaggi negli orti
Altea – Coltivazione
La sua coltivazione è legata alle proprietà fitoterapiche di questa pianta. Tuttavia, può trovare spazio anche nell’orto o addirittura nel giardino, in quanto la sua fioritura, discreta, con piccoli fiori a 5 petali, è continua dall’estate a tutto l’autunno.
Il portamento è eretto e la pianta può raggiungere e superare i due metri di altezza. I fusti sono robusti, ricoperti di peluria sottile. Le foglie sono dentate lunghe 6-8 cm. I fiori nascono in cima agli steli o dalle ascelle delle foglie, sono raggruppati in mazzetti e sono rosa o viola pallido.
Accanto all’altea comune, esistono anche altre due specie dello stesso genere che si possono coltivare in giardino a scopo ornamentale: l’Althaea armeniaca, una perenne legnosa con fiori imbutiformi color rosa carico, e l’Althaea cannabina, con i fiori a forma di coppa color rosa a volte con la gola più scura.

Particolare del fiore di altea (Althaea officinalis)
Vita – Pianta perenne.
Dimensioni – Altezza: dai 40 cm a 2,5 m; larghezza: circa 2 m.
Tempo altezza massima – 4 anni.
Esposizione – L’altea gode dell’esposizione in pieno sole, ma sa adattarsi anche all’ombra parziale.
Temperatura – Sopravvive a temperature comprese tra -15 e 37 °C.
Terreno – Il terreno dev’essere fertile, ricco di humus, ben drenato.
Fioritura – Da metà giugno a fine settembre; la fioritura è poco vistosa ma prolungata.
Annaffiatura – Durante il periodo di crescita e fioritura l’altea va annaffiata abbondantemente. Le irrigazioni vanno diradate in inverno.
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria.
Potatura – La pianta si pota a inizio primavera accorciando i rami in corrispondenza dei primi germogli.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina a inizio estate. Le piantine vanno trapiantate a inizio autunno, nella dimora finale.
Malattie – L’altea è molto resistente ma può essere attaccata dalla ruggine delle piante e dalle altiche.
Altea: proprietà
Le parti della pianta che sono utilizzate a scopi fitoterapici sono la radice e foglie (queste ultime più raramente). Le radici vengono raccolte durante il periodo autunnale e vengono poi fatte seccare al sole o in un forno quasi freddo, mentre le foglie vengono raccolte nel periodo della fioritura (verso la fine del mese di aprile).
Le radici della pianta sono ricche di mucillagini e di pectina; sono presenti in misura minore asparagina e tannini. Le foglie contengono mucillagini, flavonoidi e acidi polifenolici.
Gli impieghi principali dell’altea sono quello diuretico (stimola la diuresi), quello antinfiammatorio e quello cicatrizzante. Le radici sono utilizzate per preparare rimedi contro i disturbi di tipo gastrointestinale (gastrite, colite ecc); le foglie invece sono più spesso utilizzate nel trattamento di numerosi disturbi degli apparati polmonare e urinario, tra i quali:
L’altea comune viene utilizzata anche in campo cosmetico per preparazioni atte a idratare la cute e a combattere le couperose.
Controindicazioni ed effetti collaterali – L’assunzione di altea comune ad alti dosaggi o comunque per lunghi periodi di tempo non è scevra da effetti collaterali (nausea, vomito e disturbi a livello gastrointestinale).
L’assunzione è controindicata in soggetti affetti da diabete e trattati con insulina e farmaci ad azione ipoglicemizzante perché il rimedio fitoterapico potrebbe potenziarne gli effetti. Viene inoltre sconsigliato l’uso di altea comune alle donne in gravidanza o che allattano.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.