Gli afidi, più noti come pidocchi delle piante, sono insetti parassiti dei vegetali molto comuni. Ne esistono più di 400 specie diverse e le infestazioni sono molto frequenti negli orti e nei giardini. Attaccano infatti piante da frutto e verdure, ma anche piante ornamentali. Nell’orto, le piante che vengono attaccate più frequentemente sono i carciofi, le carote, le leguminose in genere, la cicoria, il radicchio, i fagioli, le fave, la lattuga, i pomodori, il prezzemolo, i ravanelli, i peperoncini e le zucchine. Tra le piante da frutto, gli attacchi sono molto frequenti su ciliegi, peschi, solo per citare i più comuni. Tra le piante ornamentali, sono maggiormente esposte quelle con foglie tenere, non coriacee, come l’ibisco o le rose.
Neri, bianchi e verdi
Gli afidi sono generalmente di piccole dimensioni (pochi millimetri, ma per lo più sono visibili a occhio nudo perché si ammassano lungo le parti verdi della pianta). Possono essere alati oppure no; in genere, gli individui alati, sessuati, compaiono a fine estate e le uova sono deposte prima dell’inverno in un luogo riparato. Anche il colore varia, dal nero, al bianco al verde. Tipici afidi neri sono quelli del ciliegio, del tabacco e dei legumi. Quelli verdi attaccano invece il pesco e il melo. Quelli bianchi invece sono comuni sui pomodori.
A prescindere dal colore e dalla specie, questi parassiti attaccano le piante tutti allo stesso modo: pungendo foglie, germogli e teneri getti, sui quali si dispongono con una presenza massiccia, a volte tale da ricoprire completamente le parti verdi. Si dispongono spesso anche sul tronco specie se non legnoso.
Le piante colpite mostrano segno di deperimento perché gli insetti succhiano la linfa, di fatto quindi togliendo il cibo alla pianta. Un altro effetto spiacevole della loro presenza è la produzione di melata, una sostanza zuccherina e appiccicosa emessa dagli afidi quando si nutrono della linfa. La melata, oltre a essere un danno estetico, può facilitare attacchi fungini.
Un’altra conseguenza dell’attacco può essere la trasmissione di malattia virali, causate appunto dalla puntura dell’afide. Quindi la presenza di afidi, oltre al danno effettivo del deperimento della pianta, può essere la causa dell’instaurarsi di altre malattie.
Afidi e formiche
Spesso ci si accorge dell’attacco di questi parassiti perché si notano le formiche che salgono sui tronchi delle piante attaccate. Le formiche, infatti, si nutrono della melata prodotta dagli afidi instaurando una specie di simbiosi. Le formiche non sono quindi dannose in sé, ma sono la spia della colonia di afidi che si trova sulla pianta. Secondo alcuni poi, la simbiosi tra afidi e formiche consisterebbe nel fatto che le formiche trasportano gli afidi non alati da una pianta all’altra, diffondendo l’infezione. Inoltre, conserverebbero in luoghi riparati le uova di afidi durante l’inverno.

Gli afidi sono spesso vettori di virus fitopatogeni e la normativa fitosanitaria impone in vivaistica la lotta preventiva agli afidi per la profilassi contro la diffusione delle virosi
Afidi: rimedi naturali
Per difendersi dall’attacco degli afidi è necessario pulire o rimuovere le parti che sono state attaccate. Se gli afidi non sono molti, basta un potente getto d’acqua per disperderli. Fra i trattamenti naturali consigliati vi sono macerati a base di assenzio oppure di ortica. Un ottimo rimedio artigianale è un macerato di aglio: si immerge in un litro d’acqua trecento grammi di aglio (va bene anche quello essiccato) e lo si fa macerare per parecchi giorni, mescolando di tanto in tanto (si faccia attenzione perché l’odore può essere molto forte). Quindi si spruzza l’acqua filtrata dall’aglio sulle foglie infestate dagli afidi. Lo stesso metodo può essere usato sostituendo all’aglio il sapone di Marsiglia (quello puro, non addizionato con altre sostanze). Come molti rimedi naturali, sono efficaci solo se la presenza degli afidi non è eccessiva. Quindi è fondamentale sorvegliare le piante specie nei primi mesi di primavera per individuare immediatamente l’attacco degli afidi senza aspettare che sia diventato massiccio.
Le misure preventive sono in primis pacciamatura e concimazione equilibrate. È consigliabile evitare di usare acqua troppo fredda per l’irrigazione dell’orto. Inoltre, una concimazione chimica eccessiva a base di azoto rende la superficie della foglia più sottile e debole, facilitando l’attacco dell’afide che trova una foglia più “morbida” da pungere.
Gli insetticidi
Se l’attacco è di notevole entità, spesso l’unico rimedio è per via chimica. Una vasta gamma di insetticidi è disponibili per gli afidi, tra i quali citiamo quelli a base di
- Piretro
- Rotenone
- Imidacloprid
- Pirimicarb
- Diflubenzuron
- Triclorfon

Tra i rimedi naturali contro gli afidi sono efficaci i macerati di aglio o a base di sapone di Marsiglia
Da notare che, anche se si usano insetticidi di origine naturale (come il piretro e il rotenone) non significa che non abbiano effetti sull’ecosistema. Come molti insetticidi, non sono selettivi e possono quindi uccidere anche insetti non dannosi. Per questo motivo è importante usarlo lontano dalla fioritura perché impedirebbero agli insetti impollinatori di fare il loro lavoro.
Se si usano prodotti chimici è importante rispettare le istruzioni d’uso e i tempi di carenza. In genere, gli insetticidi per gli afidi fanno effetto per una-due settimane.
La lotta biologica consiste nell’introduzione nell’ecosistema del nostro orto o giardino delle coccinelle. In genere si acquistano le larve di coccinella e quindi la lotta con questi insetti dev’essere fatta preventivamente. Una coccinella nell’arco della sua vita di circa 90 giorni è in grado di mangiare centinaia di afidi. Naturalmente, se si opta per la lotta biologica, occorre sospendere ogni trattamento chimico almeno quindici giorni prima della “liberazione” delle coccinelle.
Gli afidi delle rose
Un capitolo a parte sono gli afidi delle rose che sono attaccate generalmente da un afide specifico, il Macrosiphum rosae, caratterizzato dall’essere decisamente di grandi dimensioni rispetto agli altri afidi. IL suo colore è verde o in alcuni casi con sfumature rosate. In misura minore, le rose possono essere attaccate anche dagli afidi delle fave o del pesco. Gli effetti sono identici: lo stato di indebolimento della pianta può essere tale da comprometterne la fioritura. Gli afidi delle rose, infatti, attaccano anche i piccoli boccioli.

Una colonia di afidi ha attaccato i boccioli di una rosa
Sul mercato si trovano anche prodotti insetticida specifici per gli afidi delle rose, essenzialmente basati sui principi attivi elencati precedentemente.