L’Adromischus è un genere di piante grasse; le sue foglie, infatti, presentano dei tessuti in grado di trattenere l’acqua come riserva idrica. Fa parte della grande famiglia delle Crassulacee. Esistono una trentina di specie di Adromischus, tutte piante perenni. Sono piante delicate che possono sopportare una temperatura minima non inferiore a 7-10 gradi centigradi. Sono originarie delle aree aride dell’Africa meridionale (in genere Sudafrica e Namibia). Nella maggior parte delle zone italiane, quindi, sono coltivate prevalentemente in vaso in appartamento e portate all’aperto nei mesi più caldi.
L’epiteto Adromischus deriva dal greco e significa dal gambo robusto.

Le foglie di Adromischus maculatus, con la tipica maculatura rossiccia, hanno il margine coriaceo e sono lunghe circa 5 cm.
Specie di Adromischus
Come detto, sono circa una trentina le specie: spesso è difficile distinguerle dalle sole foglie, perché le vere differenze si hanno nella fioritura. Le foglie carnose sono disposte a spirale o a mazzetti basali. Con l’invecchiare della pianta, le foglie basali tendono a perdersi e la pianta si spoglia. Per questo motivo, anche se classificate come perenni, dopo qualche anno per il loro aspetto vengono spesso sostituite o usate per produrre talee. I fiori invece sono portati in spighe durante il periodo estivo. Tra le specie più conosciute e facilmente reperibili sul mercato si ricordano:
- Adromischus cooperi: ha il fusto marrone-grigio e le foglie lucide verde-grigio. Se ben esposte, le foglie possono colorarsi di sfumature porpora. I fiori sono piccoli, quasi insignificanti, di forma tubolare, verdi e rossi, ma raccolti in spighe appariscenti lunghe fino a 25 cm.
- Adromischus cristatus; le foglie sono verde-grigio lunghe fino a 4 cm macchiate di rosso porpora, leggermente ondulate. Anche in questa specie i fiorellini sono raccolti in spighe e sono di colore rosso verdastro con sfumature bianche o rosa. Spesso di questa specie si trovano le varietà Adromischus cristatus zeyheri (classificata anche come Adromischus zeyheri) e l’Adromischus cristatus var. clavifolius.
- Adromischus maculatus: le foglie sono verdi chiazzate di rosso scuro e i margini duri e coriacei. I fiori sono di color verde raccolti in spighe appariscenti lunghe fino a 30 m.
- Adromischus marianae: ha foglie quasi simmetriche rotonde. Entrambe le due sottospecie conosciute, l’Adromischus marianae subsp. immacolatus e Adromischus marianae subsp. herrei, hanno fiori verdi con sfumature rosee.

L’Adromischus cristatus è una pianta grassa originaria del Sudafrica
Adromischus: la scheda
Esposizione – Tutte le specie devono essere coltivate in pieno sole, in un luogo caldo e asciutto. Il luogo dev’essere ben ventilato perché la pianta non tollera l’aria stagnante.
Terreno – All’aperto il terreno dev’essere fertile ma ben drenato. Se coltivato in vaso e tenuto all’interno, va benissimo il terriccio per piante grasse (“da cactus”).
Annaffiatura – Nei mesi caldi si deve annaffiare solo quando il terreno è completamente asciutto. Quando le temperature si abbassano le annaffiature vanno diradate. Occorre assolutamente evitare il ristagno idrico che potrebbe causa marciume radicale.
Fioritura: se ben esposto e in condizioni ottimali di temperatura, fiorisce per tutta l’estate.
Dimensioni: sono tutte piante che non superano i 10-15 cm di altezza e larghezza.
Moltiplicazione e impianto – La moltiplicazione avviene per semina quando le temperature sono superiori ai venti gradi centigradi, o per talea prelevata in estate.

L’Adromischus marianae ‘Red Coral’ è così chiamato per la somiglianza della superficie con il corallo.
Concimazione – Come concime per stimolare la fioritura si può usare un concime liquido a basso tenore d’azoto durante i mesi caldi. Le concimazioni vanno sospese in inverno.
Potatura – Queste piante non necessitano di particolari azioni di potatura: è sufficiente togliere foglie danneggiate o seccate.
Malattie – L’Adromischus può essere soggetto ad attacchi di cocciniglia e acari verdi.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba.