L’acero rosso (Acer rubrum) è un albero deciduo della famiglia delle Aceracee. Si tratta di uno dei molti tipi di aceri che si possono trovare nei giardini e nei parchi, coltivato per il portamento elegante della chioma (di tipo colonnare espansa) e soprattutto per il colore rosso acceso che assumono le foglie in autunno. Questa caratteristica è comune a molti altri tipi di aceri (come l’acero giapponese o l’acero campestre), ma nell’acero rosso assume particolare importanza per la spettacolarità dell’impatto visivo della chioma che, in alcune cultivar (come nell’Acer rubrum ‘October Glory’) assume una colorazione di un rosso vivo brillante. Piantato come esemplare isolato in un prato attirerà sicuramente l’attenzione dall’inizio dell’autunno fino alla caduta delle foglie. Si tratta di un albero molto longevo che può raggiungere i 150 anni d’età.
L’acero rosso è originario dell’America nord orientale; in Italia è una specie naturalizzata che si può trovare allo stato spontaneo solamente in Lombardia. L’albero può raggiungere anche venticinque metri di altezza e il suo portamento espanso lo spinge ad allargarsi fino a dieci metri. Il suo habitat naturale sono i boschi dai terreni umidi. Le sue foglie sono larghe fino a dieci centimetri con la tipica forma lobata delle piante di questo genere; nell’acero rosso le foglie sono dentate con tre o cinque lobi, verde scuro nella parte superiore, lisce e lucide, e di colore blu – bianco nella lamina inferiore, dove sono presenti peli sulle nervature. La corteccia è di colore grigio scuro e liscia. Le foglie dell’acero rosso sono tossiche per i cavalli (la dose letale è di circa un kg e mezzo).
In primavera dei piccoli fiori rossi portati a grappolo all’estremità di steli lunghi e sottili. I frutti sono dotati di ali e sono anch’essi di colore rosso.

Acero rosso ‘October glory’
Acero rosso o giapponese?
Spesso con la locuzione acero rosso si indica volgarmente l’acero giapponese, in quanto quest’ultimo è una delle specie più diffuse nei giardini ed è caratterizzato da foglie rosso-violacee. Tuttavia è più comune usare la dizione acero giapponese riferendosi alla specie Acer palmatum (anche se il “vero” acero giapponese è l’Acer japonicum) che è ben diversa dall’Acer rubrum: infatti l’acero giapponese ha uno sviluppo molto più contenuto, da uno a circa tre-quattro metri di altezza (raramente fino agli 8 metri) con comportamento della chioma a volte ricadente. La confusione tre le due specie di Acer è dovuto al fatto che entrambi sono caratterizzati dalla colorazione rossa delle foglie autunnali (per i dettagli sull’Acer palmatum si rimanda l’articolo relativo l’acero giapponese).
Acero rosso bonsai
Gli aceri sono piante che si prestano molto bene alla coltivazione bonsai: volendo dedicarsi a questa pratica tuttavia, l’acero rosso propriamente detto (Acer rubrum) non è tra le specie più indicate, è da preferirsi l’acero giapponese.
La scelta delle cultivar
Volendo impiantare un acero rosso in giardino sono a disposizione molte possibili scelte. Le cultivar si distinguono essenzialmente per l’altezza massima che possono raggiungere e per il portamento della chioma che può essere da strettamente colonnare a colonnare espanso. Le più note e facilmente reperibili nei vivai specializzati sono:
- ‘Armstrong’ e ‘Autumn Flame’ che hanno un portamento colonnare e raggiungono al massimo sei metri di altezza.
- ‘Morgan’ (detto anche ‘Indian Summer’) che ha una colorazione autunnale rosso-arancione.
- ‘October Glory’, una delle specie più conosciute, ha un fogliame molto lucido.
- ‘Columnare’, che come dice il nome, è la varietà a portamento colonnare più stretto, raggiungendo una larghezza massima di tre metri.
- ‘Scanlon’ che ha portamento colonnare; assume una colorazione rosso-arancione.
Acero rosso – Coltivazione
Esposizione – L’esposizione preferita è in pieno sole; vista l’esuberanza della chioma conviene piantarlo in giardini solamente se si ha a disposizione spazio per la crescita che non sia limitato da altre piante o dall’ombra di edifici.
Terreno – L’acero predilige terreni umidi, ma grazie alla sua rusticità sa adattarsi anche a terreni più secchi. L’acero rosso ha altresì necessità di terreni acidi; l’acidità è infatti essenziale per aumentare la colorazione rossa delle foglie in autunno.
Annaffiatura – Le irrigazioni non devono essere particolarmente frequenti o abbondanti; sono necessarie solo in caso di siccità prolungata, specialmente nei primi anni dell’impianto.
Moltiplicazione e impianto – Anche se tecnicamente è possibile la propagazione per seme o talea, di solito si è soliti acquistare esemplari già formati in vaso, il cui prezzo dipende generalmente dall’altezza (da un minimo di uno fino a sei-sette metri).
Concimazione – La concimazione non è strettamente necessaria e può essere effettuata una volta sola prima dell’impianto o, al più, una volta all’anno.
Potatura – In genere si pota a fine autunno o inverno ma la potatura deve essere solo di riordino per eliminare i rami secchi o incrociati e per mantenere la chioma con una forma esteticamente apprezzabile. Non è affatto consigliata una potatura drastica, quindi nel mettere a dimora la pianta conviene tenere conto della crescita e delle dimensioni finali e dare sufficiente spazio all’albero.
Malattie – L’acero rosso è soggetto ad attacco di afidi, acari, cocciniglie, bruchi e funghi (come armillaria e verticilliosi). Nel caso di attacchi frequenti o massicci, è consigliabile impiegare insetticidi o fungicidi specifici per evitare la compromissione della salute delle foglie o della corteccia.
Coltivazione in vaso – Sono anche adatti alla coltivazione in vaso che dovrà essere grande e profondo, dove però lo sviluppo sarà assai più limitato che in piena terra.