L’acero giapponese (Acer palmatum), anche acero palmato, è una pianta arborea o arbustiva a foglia caduca originaria dei Paesi asiatici della famiglia delle Sapindacee.
Esistono moltissimi tipi di acero giapponese; molto spesso si tratta di piante di dimensioni piuttosto contenute (di norma non superano i 4-5 metri di altezza) o che addirittura si sviluppano come piccoli arbusti. Sono, come detto, piante decidue con foglie palmate di colore verde brillante costituite da cinque o sette lobi appuntiti. I fiori sono color porpora e sono seguiti dai frutti (delle samare, ovvero dei frutti secchi indeiscenti, ovvero che non si aprono per lasciar cadere i semi, simili ad acheni).
Le diverse cultivar di acero giapponese vengono selezionate soprattutto per la colorazione delle foglie che possono essere di colore arancione, porpora, rosso, verde chiaro, verde scuro viola ecc.
Alcuni aceri palmati sono indicati alla coltivazione in luoghi con clima mediterraneo, altri sono più adatti a crescere nei Paesi del nord Europa. Alcune varietà sviluppano un tronco eretto, mentre altre hanno un portamento ricadente.
Fra le molte cultivar di acero giapponese disponibili in Italia, si ricordano:
- Acer palmatum ‘Atropurpureum’ (una delle cultivar più amate e diffuse nel nostro Paese, caratterizzato da foglie di colore rosso scuro, dimensioni molto ridotte e crescita lenta)
- Acer palmatum ‘Crispum’, con foglie leggermente arricciate e di colore verde chiaro,
- Acer palmatum ‘Osakazuki’, con foglie a sette punte di colore verde acceso.
In giardino
Gli aceri giapponesi possono essere piantati isolatamente o a piccoli gruppi; dal momento che difficilmente raggiungono altezze elevate non vengono considerati come alberi da ombra.
A seconda delle cultivar, si possono utilizzare queste piante in modo diverso; esistono cultivar di aceri giapponesi non troppo alte che possono essere impiegate come elementi di bordure miste, come piante da prato da posizionare accanto a un corso d’acqua o una piscina. Gli aceri giapponesi, peraltro, sono belli da vedere anche nella stagione invernale, quando sono privi delle loro foglie.
Le cultivar che raggiungono maggiori altezze possono essere utilizzate in vari modi; piante dominanti all’interno di un giardino roccioso, elementi di boschetti radi, elementi di passaggio fra aree diverse del giardino ecc.
Acero giapponese?
I siti di giardinaggio spesso sono molto carenti scientificamente, facendo una grande confusione fra le specie di uno stesso genere.
Un esempio è il genere Capsicum, per il quale le varie specie di peperoncino vengono confuse fra di loro.
Il genere Acer comprende oltre 200 specie di alberi e arbusti generalmente decidui, originari dell’Asia, dell’Europa e del Nord America; le specie possono raggiungere altezze dai due ai trenta metri; alcune sono coltivate a scopo ornamentale, altre per il legno, quindi a scopo tipicamente commerciale.
Alcune specie poi sono raggruppate sotto a un unico nome. Per esempio, l’acero giapponese è l’Acer japonicum, ma con la locuzione sono anche indicati:
- l’Acer palmatum
- l’Acer shirasawanum (acereo luna piena)
- l’Acer sieboldianum
- l’Acer pseudosieboldianum (acero coreano).
Addirittura, come acero giapponese ci si riferisce a volte all’Acer circinatum che però è originario degli Stati Uniti occidentali.
Concludendo, la consuetudine e la diffusione fanno riferimento all’Acer palmatum come acero giapponese.
Acero giapponese nano
Nel nostro Paese sono particolarmente apprezzate le cultivar nane; si tratta solitamente di aceri che si caratterizzano per il loro sviluppo piuttosto denso e compatto; le foglie sono solitamente piuttosto scure (porpora o viola); trattandosi di piante che difficilmente vanno oltre il metro e mezzo di altezza, queste cultivar sono molto apprezzate da coloro che non hanno giardini particolarmente grandi.
Acero giapponese – Coltivazione
Esposizione – L’acero giapponese è una pianta particolarmente versatile che sa adattarsi alle varie situazioni climatiche e a substrati di coltivazione diversi. Tutte le varietà comunque si coltivano pressoché nello stesso modo. L’acero giapponese predilige i climi temperati, ma sopporta egregiamente anche le basse temperature (sopporta senza danni temperature molto inferiori allo zero); nelle regioni caratterizzate da un clima caldo l’esposizione migliore è quella a mezz’ombra; nelle zone più fredde, invece, l’esposizione ideale è quella in pieno sole, opportunamente riparata dal vento
Terreno – Per quanto riguarda il substrato di coltivazione, l’acero giapponese preferisce un terreno sciolto, piuttosto profondo e fresco; non ha però nessun problema anche in quelli argillosi, a patto che siano ricchi di sostanza organica e dotati di un buon drenaggio. Andrebbero evitati invece i terreni troppo calcarei e compatti perché tendono a favorire i ristagni idrici.
Annaffiatura – Le irrigazioni devono essere effettuate in modo che il terreno resti sempre umido; i ristagni idrici vanno però assolutamente evitati. L’irrigazione deve essere particolarmente curata nel caso di aceri giapponesi esposti in pieno sole.
Moltiplicazione e impianto – La propagazione delle varietà di acero giapponese può essere effettuata per semina dei frutti nel corso della stagione primaverile oppure, nello stesso periodo, per innesto oppure per talea.

L’acero palmato è una delle piante più coltivate nei giardini zen.
Prima di effettuare la semina è necessario sottoporre i semi a vernalizzazione a basse temperature; la vernalizzazione consente alla pianta di fruttificare nel corso dell’annata, anziché in quella successiva. Una volta che il semenzale si è sviluppato, si possono innestare con le varietà desiderate. La messa a dimora può essere effettuata in autunno oppure in primavera.
Le talee, della lunghezza di circa 7 cm, vanno prelevate nel corso della stagione primaverile; vanno poi messe in substrato composto da un mix di sabbia e torba in parti uguali. A radicazione avvenuta, le piantine possono essere trapiantate in autunno o durante la primavera successiva.
Concimazione – Per quanto riguarda le operazioni di fertilizzazione, è consigliabile effettuare una concimazione leggera in autunno con concimi chimici od organici; è opportuno non essere troppo generosi con le concimazioni, specialmente con quelle ricche di azoto perché potrebbero favorire la proliferazione di germogli tardivi che non riuscirebbero a lignificare prima della stagione invernale.

L’acero giapponese è una pianta decidua di cui esistono diverse cultivar: le foglie palmate di colore verde brillante sono costituite da cinque o sette lobi appuntiti e assumono colorazioni con diverse gradazioni di rosso o giallo.
Potatura – Per quanto riguarda la potatura, il periodo ideale per potare un acero giapponese è l’inizio del mese di giugno; gli interventi non devono essere pesanti; trattandosi di una pianta ornamentale, la chioma non deve essere sfoltita in modo eccessivo. Si deve intervenire soprattutto sui rami corti, facendo attenzione a non tagliarli mai troppo vicini al tronco.
Se sono necessari interventi più drastici, è opportuno operare nel trimestre ottobre-dicembre; in questo periodo è possibile operare in modo più deciso tagliando i rami più grossi; vanno eventualmente tagliati quelli che potrebbero costituire un intralcio per gli altri rami. Dopo i tagli si utilizzi un’apposita pomata sigillante.
Malattie – Un ultimo cenno va alle malattie; l’acero giapponese, purtroppo, è soggetto a diversi attacchi. Per quanto concerne le avversità fungine, vanno senz’altro ricordate l’oidio (che attacca le foglie) e la temibile verticillosi (che causa il disseccamento di rami e branche).
Tra i parassiti animali, quelli di più frequente riscontro sono gli afidi, il ragnetto rosso e la cocciniglia farinosa.

La foglia di un Acer palmatum nella cultivar ‘Osakazuki’, una delle più ornamentali: le sue foglie hanno ben sette lobi profondi che, da verdi, diventano di un rosso brillante in autunno.
Nota – Quando sono italianizzati, i nomi delle piante (rosa, geranio, abelia ecc.) vanno in minuscolo; restano maiuscoli quando si usa la corretta dicitura botanica che vuole il genere in maiuscolo e la specie in minuscolo: Rosa alba
Prezzo
Il prezzo dell’acero giapponese varia da 10 a 40 euro a seconda delle dimensioni (in vaso da 18 a 24 cm).