Acacia è un termine che indica un genere di piante appartenente alla famiglia delle Fabacee. Esistono moltissime specie di Acacia (se contano circa 1.300, di cui quasi un migliaio sono originarie del continente australiano). Nel nostro Paese la pianta più nota appartenente a questo genere è sicuramente l’Acacia dealbata, sicuramente più nota come mimosa, la pianta simbolo dell’8 marzo (Giornata internazionale della donna); l’Acacia dealbata è originaria delle zone del sud-est australiano e della Tasmania; in queste aree l’Acacia dealbata ha il suo habitat naturale e raggiunge altezze considerevoli; può infatti tranquillamente raggiungere e superare i venti metri; alle nostre latitudini invece, difficilmente la mimosa supera i dieci metri di altezza.
Nel continente europeo l’Acacia dealbata è giunta agli inizi del XX secolo. È una pianta che fa bella mostra di sé in diversi giardini e parchi d’Italia, anche se non è per niente facile coltivarla nelle regioni più fredde del nostro Paese.
La mimosa viene coltivata abbondantemente in Liguria, nella Riviera dei Fiori; è da questa zona che arriva il 94-95% della produzione italiana di questa pianta.
La caratteristica abbondante fioritura gialla dell’Acacia dealbata, che generalmente avviene fra gennaio e marzo, è in grado di ravvivare moltissimo il giardino. La chioma della mimosa si espande molto per ampiezza, ma non è mai troppo fitta. Le foglie sono bipennate, e di colore verde scuro opaco.
Le varietà di Acacia dealbata più note nel nostro Paese sono la Gaulois, la Rustica e la Touraire.
Oltre all’Acacia dealbata, altre specie che vengono coltivate sul territorio italiano sono l’Acacia floribunda (la cosiddetta mimosa quattro stagioni), l’Acacia podalyriaefolia e l’Acacia howittii.

Acacia dealbata (mimosa)
Coltivazione dell’Acacia dealbata
L’Acacia dealbata è una pianta che predilige substrati di coltivazione acidi, profondi e dotati di buon drenaggio.
Per quanto riguarda il clima, predilige quelli caldi; idealmente la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 15 °C. Oltre al freddo la mimosa teme molto anche i venti di forte intensità; è per questo motivo che quando la pianta si trova nella sua fase di accrescimento dovrebbe essere sostenuta da dei tutori.
Chi abita in zone caratterizzate da un clima piuttosto freddo, ma intende comunque coltivare l’Acacia dealbata, dovrebbe proteggerla soprattutto nel periodo che va da novembre a marzo.
Per quanto riguarda l’esposizione, quella migliore è in una zona il più possibile soleggiata.
La mimosa può essere moltiplicata per seme o per talea.
Nel primo caso, nella stagione primaverile, un paio di giorni prima di effettuare la semina, i semi vanno posti in un recipiente riempito con acqua calda; passati i due giorni i semi vanno messi nella terra mescolata a sabbia. Dopo circa un mese spunteranno i primi germogli.
Se invece si intende procedere con la moltiplicazione tramite talea, sempre in primavera, si provvederà a prelevare delle talee dalla pianta principale che andranno piantate in un mix fatto di terriccio, sabbia e torba.
Per quanto riguarda la concimazione, l’Acacia dealbata deve essere fertilizzata nel corso della primavera o dell’autunno; per farlo si può utilizzare dello stallatico maturo al momento dell’impianto e poi, seguito ogni due o tre anni.
Chi coltiva le mimose in vaso può utilizzare del concime liquido che somministrerà ogni due settimane a partire da maggio fino agli inizi di ottobre.
Per quanto concerne le irrigazioni, queste dovranno essere effettuate con una certa attenzione; il terreno deve essere mantenuto sempre umido, ma vanno assolutamente evitati i ristagni idrici perché la mimosa, al pari di altre piante, li teme in modo particolare.
Ovviamente, le irrigazioni saranno più abbondanti nei mesi estivi, per poi gradualmente ridursi con l’arrivo dei mesi più freddi e piovosi. L’irrigazione è molto più importante nelle piante giovani che in quelle adulte per le quali, generalmente, è sufficiente l’acqua garantita dalle precipitazioni piovose.
La potatura delle mimose deve essere effettuata dopo la fioritura. La potatura nell’Acacia dealbata ha essenzialmente due scopi; quello di consentire lo sviluppo dei nuovi fiori e dare una forma definita alla pianta. Molte mimose che si vedono nei nostri giardini hanno una forma gonfia ai lati e appuntita in alto. Aldilà della forma desiderata, ciò che è importante è intervenire quando la pianta non è ancora vecchia.
Malattie
Per quanto riguarda le avversità, l’Acacia dealbata è sottoposta a diverse malattie e può essere attaccata da numerosi parassiti.
Un’avversità temibile è il marciume radicale provocato dalla Phytophthora; in seguito a questo attacco, le radici marciscono e la chioma della pianta tende a ingiallire e rinsecchire. Quando si verifica questa evenienza si deve effettuare un intervento di disinfestazione del terreno che andrà anche drenato accuratamente.
Un fungo pericoloso per la mimosa è l’Armillaria mellea; anch’esso provoca marciumi radicali. La pianta tende a deperire piuttosto lentamente; sulla corteccia si inizia a notare la formazione di una patina bianca che odora di fungo; quando questi sintomi fanno la loro comparsa, la malattia si trova già in fase avanzata; si può tentare di salvare la pianta aumentando il drenaggio del terreno ed evitando di potare in modo eccessivo. Se non si riesce recuperare la situazione, è necessario estirpare la pianta e bruciarla in modo da evitare contaminazioni.
Altra malattia temibile è la verticilliosi; i rami della pianta ingialliscono, rinsecchiscono e la pianta si deperisce. Si deve intervenire disinfestando gli esemplari piantati da poco ed evitare di concimazioni ricche di azoto nelle piante adulte.
Tra i vari parassiti che possono attaccare la mimosa vanno ricordati la psilla, le cocciniglie, gli afidi e i tripidi.