Il papavero (Papaver rhoeas), noto anche come rosolaccio o serchione, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Papaveracee; ha fusto eretto e ramificato ricoperto di lunghi peli; può raggiungere un’altezza di circa 80 cm; ha foglie picciolate mono- o bipennate; i fiori, che fanno la loro comparsa nei mesi di giugno e luglio, sono di colore rosso acceso.
I frutti sono piccole capsule di forma ovale che contengono molti piccoli semi neri. La pianta è originaria dell’Europa, dell’Africa del Nord e delle zone asiatiche a clima temperato. Nel nostro Paese è molto comune ed è praticamente presente in tutte le regioni.
Cresce nei campi (è una pianta infestante le coltivazioni di cereali e altre colture), nei terreni incolti e secchi, tra le macerie e lungo strade e fossati.

Nel mondo anglosassone il papavero viene tradizionalmente utilizzato per ricordare le vittime dei due grandi conflitti mondiali; in Inghilterra, per esempio, la tradizione vuole che l’11 novembre, l’Armistice day (noto anche come Poppy Day, il giorno del papavero), si porti all’occhiello un papavero rosso.
In Italia esistono specie molto simili al Papaver rhoeas; fra queste ricordiamo il papavero pugliese (Papaver apulum), quello clavato (Papaver dubium), quello spinoso (Papaver hybridum), quello pennatifido (Papaver pinnatifidum), quello setoloso (Papaver setigerum) e quello da oppio (Papaver somniferum).
Il papavero è una pianta commestibile; i germogli più giovani infatti possono essere serviti sia crudi come insalata oppure essere utilizzati come ingredienti di frittate, minestre e risotti.

Papavero (Papaver rhoeas)
Il papavero in fitoterapia
Le parti che sono utilizzate a scopo fitoterapico sono i fiori e i semi; i costituenti principali della droga estratta dalla pianta sono alcaloidi isoquinolinici (rhoeadina, isorhoeadina e rhoeagenina) e antociani (cianidina-3-isosoforoside, cianina-mucillagine). Va detto che non è generalmente considerata una pianta fitoterapicamente importante; le sono attribuite blande proprietà sedative, bechiche e pettorali.
Gli usi tipici del papavero sono quelli relativi a leggere forme di insonnia e ai disturbi dei bambini piccoli (problemi di dentizione, insonnia, coliche, tosse ecc.). In passato la pianta veniva utilizzata nel trattamento dell’herpes zoster e della gotta.
Viste le sue blande azioni non vi sono particolari controindicazioni all’uso, anche se, consumando notevoli quantità di semi, si corre un teorico rischio di intossicazione. Chi usa quindi prodotti erboristici a base di questa pianta dovrebbe rispettare scrupolosamente i dosaggi consigliati.