La fumaria (Fumaria officinalis) è una pianta erbacea annuale appartenente a un genere di circa 50 specie della famiglia delle Fumariacee; la fumaria cresce spontaneamente un po’ dappertutto, anche nei campi coltivati fino a 700 m d’altezza; è infatti considerata una pianta infestante.
Ha un fusto di color verdognolo che può raggiungere i 50 cm di altezza anche se mediamente si attesta sui 20-30 cm; le foglie sono di colore grigio-verde, mentre i fiori sono rosa macchiati di porpora; i frutti sono a forma di noce e la radice è fittonante.
Il suo nome deriva dal particolare odore che emana quando vengono affumicate le sue radici. Un’altra etimologia lega il nome alla locuzione “fumo della terra”, in quanto gli antichi non credevano che nascesse da un seme, ma direttamente dalla terra.
L’erba è tipicamente amara e in cucina può essere aggiunta a zuppe e minestre.
Fumaria – Usi in fitoterapia
In fitoterapia la droga che si ottiene dalla pianta viene utilizzata per trattare spasmi a livello gastrico e biliare, dispepsia, congestione epatica, eruzioni cutanee, eczema, congiuntivite, ritenzione idrica, eccitazione, disturbi del sonno, tachicardia nervosa ecc.
La droga viene ricavata dalle parti aeree; i principi attivi che la costituiscono sono alcaloidi (fra cui fumarina, fumoficinalina, sinactina, coridamina ecc.), flavonoidi (fra cui rutina, isoquercitina, kampferolo ecc.) e acidi organici (fra cui acido fumarico, acido caffeico, acido citrico, acido malico, acido glicolico ecc.).
La fumaria può essere assunta sotto diverse forme: droga essiccata in polvere, infuso, tintura ecc.
Tra gli effetti collaterali che vengono segnalati in seguito all’assunzione del rimedio fitoterapico vi sono la diarrea e la sedazione. L’assunzione è controindicata in quei soggetti con ipersensibilità accertata verso uno più dei componenti. La somministrazione di prodotti a base di fumaria deve essere fatta con una certa cautela se si stanno assumendo farmaci a effetto sedativo o farmaci ad azione ipotensiva.