L’equiseto (Equisetum arvense, noto anche come coda di cavallo, coda cavallina e asprella) è una pianta erbacea perenne, con una lunga radice sotterranea strisciante. Il nome “coda di cavallo” è dovuto alla forma dei fusti sterili che ricordano la coda di un cavallo.
Il fusto verde è sterile e arriva a circa 50 cm ed è privo di semi e fiori; è caratterizzato da rigature e stami verticillati. La moltiplicazione avviene grazie a spore diffuse da un secondo fusto, alto circa 20 cm e di colore grigio, che compare alla base della pianta in primavera. Dopo la diffusione dele spore, il fusto fertile diventa simile a quello sterile.
Molto diffusa nel nord Italia, ha come habitat naturale gli ambienti umidi, a ridosso di corsi d’acqua.
L’equiseto in fitoterapia
La droga viene estratta dai fusti sterili, questi vengono raccolti nel mese di luglio e poi fatti essiccare. Le proprietà dell’equiseto quale blando diuretico, depurativo ed emostatico sono conosciute fin dai tempi più antichi; i suoi principi attivi sono alcuni sali minerali (in particolar modo il potassio), l’acido silicico, alcuni acidi inorganici, alcuni alcaloidi e saponine.
In fitoterapia questa pianta viene consigliata in un ampio numero di situazioni. Sotto forma di decotto viene indicato per il trattamento di stati infiammatori e infettivi delle vie urinarie inferiori; viene anche consigliato per il trattamento di edema post-traumatico e in caso di gonfiore alle gambe e alle caviglie. Per i suoi effetti drenanti, viene consigliato anche in caso di gotta e di ritenzione idrica.
Dal momento che è abbastanza ricco di sali minerali, talvolta l’equiseto viene raccomandato come sostanza rimineralizzante (in particolar modo per rinforzare unghie e capelli, ma anche per trattare l’osteoporosi e i postumi di fratture ossee). Sotto forma di gargarismo, viene consigliato in caso di afta e faringite.
Per le sue proprietà blandamente emostatiche l’equiseto viene utilizzato nel trattamento di emorroidi ed epistassi.
Da un punto di vista prettamente scientifico, la droga ha dimostrato blande azioni astringenti e antisecretive. Non è stato stabilito ancora un dosaggio preciso, dal momento che troppo pochi sono gli studi fatti sugli uomini. Sono necessarie ulteriori ricerche per giungere a conclusioni più certe sull’utilizzo di questo rimedio fitoterapico. Vista la scarsità di informazioni disponibili, per il trattamento delle condizioni per le quali l’equiseto viene suggerito, è consigliabile ricorrere ad altri prodotti di cui si dispone di maggiori informazioni.
Avvertenze – Se somministrato per lunghi periodi, l’equiseto può dar luogo a disturbi locomotori, miastenia e calo di peso. L’equiseto interagisce con diversi farmaci, motivo per cui, prima di assumerlo, è consigliabile consultare il proprio medico curante.