Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea annuale o biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee. La pianta ha una radice fittonante, particolarmente robusta, dal colore biancastro e un fusto eretto piuttosto vigoroso che può arrivare a un’altezza di circa 1,5 m; ha foglie grandi, lucide di colore verde brillante con striature biancastre e margine spinoso.
I fiori sono di colore violetto, riuniti in capolini dalla forma pressoché sferica, all’apice di un peduncolo piuttosto lungo, e circondati da brattee spinose; fanno la loro comparsa nel corso della stagione estiva.
I frutti sono acheni lisci di colore nero con piccole macchie di colore giallo.
Nel nostro Paese il cardo mariano è particolarmente diffuso nelle regioni centrali e meridionali; lo si può facilmente trovare nei pascoli, nei campi incolti e lungo i margini dei sentieri.

Cardo mariano (Silybum marianum)
Cardo mariano – Usi in fitoterapia
In fitoterapia il cardo mariano è utilizzato per il trattamento delle affezioni epatiche. Gli effetti epatoprotettori sono dovuti alla silimarina, un insieme di tre sostanze: la silibina, la silidianina e la silicristina. Oltre che nel cardo mariano, la silimarina è contenuta in molte piante fra cui il Cynara cardunculus (l’antenato del carciofo).
I preparati a base di cardo mariano, grazie alla presenza della silimarina, hanno un effetto epatoprotettivo e accelerano il processo di rigenerazione del fegato, dato che aumentano l’attività metabolica delle cellule epatiche.
La silimarina stimola la sintesi proteica (con un incremento dell’attività del ribosoma RNA attraverso la polimerasi nucleolare A) e la rigenerazione del parenchima epatico.
La silimarina esplica una funzione di difesa contro parecchie sostanze come il tetracloruro di carbonio, la galattosamina, le tossine dell’amanita falloide (falloidina) e l’alcol. Inoltre è un antiossidante che previene l’ossidazione dei lipidi e la distruzione delle membrane cellulari.
I preparati a base di cardo mariano sono privi di tossicità (20 g di silimarina per kg di peso sono perfettamente tollerati); per questo motivi il cardo mariano è considerata una delle piante epatoprotettive per eccellenza.
Nella maggior parte dei casi, la silimarina produce un miglioramento netto dei sintomi soggettivi e oggettivi nel giro di una-due settimane di trattamento (aumento dell’appetito, del peso, scomparsa dell’astenia, dei disturbi digestivi, diminuzione del volume del fegato ecc.). I miglioramenti sono ancora più importanti considerando ammalati cronici (etilisti di lunga data). La silimarina viene eliminata tramite la bile.
Proprietà – La silimarina ha mostrato effetti epatoprotettivi ed è in grado di accelerare i processi rigenerativi dell’organo epatico.
Controindicazioni – Dal momento che la silimarina viene eliminata attraverso la bile, l’uso di prodotti a base di cardo mariano, o comunque di prodotti contenenti silimarina, è controindicato in soggetti con occlusioni alle vie biliari. L’assunzione di prodotti a base di silimarina può inoltre causare eruzioni cutanee e disturbi gastrointestinali.
Dose efficace (silimarina) – Se assunta a scopo di cura, la dose considerata efficace va dai 400 ai 600 mg 3 volte al giorno (preferibilmente va assunta dopo i pasti). La dose di mantenimento si attesta sui 200 mg al giorno.
A chi serve – I rimedi fitoterapici a base di questa pianta sono utili soprattutto per coloro che soffrono di lievi patologie epatiche. Può risultare di una certa efficacia nella cura e nella prevenzione della cirrosi epatica indotta dall’abuso di sostanze alcoliche.

Il cardo mariano fiorisce tra luglio e agosto