La bardana (Arctium lappa) è una pianta erbacea biennale che appartiene alla famiglia delle Asteracee (Composite); diffusa in tutta Italia, è nota anche come bardana maggiore o grande bardana. Il genere Bardana annovera 11 specie. Il nome botanico del genere (introdotto nella sistematica da Linneo) deriverebbe dal greco arctos (orso), probabilmente in riferimento alla villosità e all’aspetto ispido della pianta, mentre quello della specie deriverebbe dal greco lambanein, afferrare, riferendosi alla capacità dei capolini uncinati di attaccarsi ai vestiti o al pelo di animali.
La bardana è una pianta infestante molto comune che può raggiungere anche il metro d’altezza. Si caratterizza per la presenza di radici rizomatose, fittonanti e di dimensioni ragguardevoli. Il fusto della pianta è grigio cenere e vi si rileva la presenza di una leggera peluria che lo ricopre per intero. Le foglie, di colore verde sulla pagina superiore e argenteo su quella inferiore, sono cuoriformi e piuttosto grandi.
Le infiorescenze (corimbi) sono situate all’apice dei rami e ricoperte da uncini. Fiorisce nella bella stagione (da luglio a settembre) con fiori di color porpora.
La bardana è commestibile e anticamente veniva coltivata come ortaggio; i piccioli delle foglie e le radici erano consumati lessati.

Le numerose sostanze contenute nella bardana l’hanno promossa in molte situazioni, ma a dire il vero non è stata riconosciuta ufficialmente la sua efficacia
Proprietà della bardana
La pianta contiene diversi componenti tra i quali ricordiamo lignani (arctiina), lattoni sesquiterpenici (arctiopicrina), derivati dell’acido caffeico, triterpeni, fitosteroli, acidi fenolici, inulina, vitamine, sali minerali, tannini, resine ecc.
Si utilizzano soprattutto le radici, raccolte nell’autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno, ma anche le altre parti.
Il decotto può essere preparato lasciando macerare alcune ore 60 grammi di radice essiccata ogni litro d’acqua; si fa poi bollire il tutto per circa 10-12 minuti, lo si filtra e lo si assume per tre volte al giorno. Il decotto può essere usato anche come lozione per uso topico, per migliorare l’aspetto di pelli grasse, con punti neri e predisposte allo sviluppo di acne o seborrea.
Si utilizzano soprattutto le radici, raccolte nell’autunno del primo anno di vegetazione o nella primavera del secondo anno, ma anche le altre parti.
Le numerose sostanze contenute nella bardana l’hanno promossa in molte situazioni, ma a dire il vero non è stata riconosciuta ufficialmente la sua efficacia.
Il motivo principale è che un discorso quantitativo ne limita l’efficacia a casi molto modesti, come per esempio l’azione ipoglicemizzante dovuta all’inulina. Inoltre, molti studi sono stati condotti solo in vitro e hanno dato risultati parziali, come per esempio la funzione antibatterica: gli estratti etanolici sono efficaci contro il Bacillus subtilis e la Salmonella typhi, ma non lo sono contro batteri dei generi Staphylococcus, Streptococcus, Klebsiella, Proteus e Pseudomonas. Per cui è ottimistico promuovere la bardana come antisettico.
Grazie ai lignani (e in particolare all’arctiina), la bardana ha proprietà antinfiammatorie, simili a quelle dell’arnica, quindi è utilizzabile per casi tutto sommato modesti. Le foglie fresche pestate e applicate sulle punture di zanzare, vespe, api e calabroni riducono il dolore e il gonfiore.
Altri usi della bardana come detossificante, diuretico, depurativo, antiacneico e antiseborroico sono tipici della medicina popolare, ma non sono approvati ufficialmente. Addirittura era considerata un antidoto contro i morsi dei serpenti velenosi e dei cane affetti da rabbia.
La bardana è utilizzata anche in omeopatia, dove la si può trovare sotto forma di granuli e tintura madre; in questo caso valgono i dubbi generali sui rimedi omeopatici.
La bardana funziona?
Per la bardana valgono le stesse considerazioni che si possono fare per molti rimedi di tipo fitoterapico; diverse proprietà non sono state provate e per quelle dove esiste qualche ricerca ufficiale, la badana è utile soltanto in caso di disturbi di modesta entità; pretendere, tanto per fare un esempio, di curare gravi casi di acne ricorrendo al solo aiuto di questa pianta è decisamente ottimistico e poco sensato.
Controindicazioni
L’utilizzo è controindicato in gravidanza per una sua possibile azione sulla muscolatura uterina.
Occorre anche una certa cautela nell’utilizzo anche nel caso di soggetti che utilizzano ipoglicemizzanti per trattare il diabete mellito perché il concomitante uso di bardana potrebbe determinare abbassamenti eccessivi dei livelli di glicemia.