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Acetosa

L’acetosa (Rumex acetosa), nota popolarmente come erba brusca, è una pianta erbacea perenne che appartiene alla famiglia delle Poligonacee; il genere conta circa 200 specie.

La pianta è diffusa in Asia e in Europa; nel nostro Paese è comune trovarla nei prati e nei terreni umidi fino a più di 2.000 metri. Ha una grossa radice dalla quale, durante la stagione primaverile, si sviluppa un fusto dal colore rossastro che può raggiungere il metro di altezza e che comunque supera sempre i 50 cm. Ha foglie piuttosto coriacee dall’odore erbaceo e dal sapore piuttosto acidulo: quelle basali hanno punte arrotondate con orecchiette sporgenti nel punto di saldatura con il picciolo mentre quelle del fusto sono aderenti a esso e più appuntite. Viene raccolta nei mesi di maggio e giugno, prima che la fioritura sia completa. Infatti i fiori sbocciano da maggio a settembre e sono diposti a grappoli di colore verde o rossastro.

acetosa

L’acetosa è volgarmente detta erba brusca

In cucina le foglie acidule sono usate per insalate e per insaporire piatti di verdure cotte. Le foglie basali possono essere utili per avvolgere il pesce cucinato al cartoccio. Prima della fioritura si possono raccolgiere le piccole cime per usarle in frittate.

L’acetosa in fitoterapia

A scopi fitoterapici è possibile utilizzare tutte le parti della pianta, in particolare le foglie. Contiene ossalato di potassio, acido ossalico, vitamina C, glicosidi flavonici, tannini e antrachinoni.

L’acetosa viene tradizionalmente consigliata come diuretico, rinfrescante, antinfiammatorio e febbrifugo; viene altresì consigliata per trattare problemi cutanei di vario genere, punture di insetti e le affezioni delle mucose della bocca. Le radici della pianta sotto forma di infusi o decotti, producono effetti lassativi. L’acetosa viene utilizzata anche in cucina per insaporire frittate e insalate.

Per la buona presenza di vitamina C, in passato l’acetosa veniva utilizzata per trattare i soggetti affetti da scorbuto, una patologia provocata dalla carenza di acido ascorbico nella dieta.

Data la discreta presenza di ossalati, l’utilizzo è controindicato nei soggetti affetti da nefrolitiasi da ossalato di calcio; viene inoltre sconsigliata a coloro che soffrono di problemi a livello gastrico ed epatico nonché a coloro che sono affetti da gotta, reumatismi e artrite. Il polline inoltre è molto allergenico.

L’abuso di acetosa può provocare nausea, vomito e ipotensione arteriosa. Un’eccessiva ingestione di foglie può essere causa di intossicazioni di una certa rilevanza, in particolar modo nei bambini. Come nel caso della stragrande maggioranza dei prodotti fitoterapici, l’utilizzo di questo rimedio fitoterapico è da riservarsi a disturbi di modesta rilevanza.

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