Il tronchetto della felicità è una pianta subtropicale sempreverde appartenente tradizionalmente alla famiglia delle Agavacee (classificazione Cronquist), oggi modernamente (classificazione APG) riclassificata fra le Asparagacee; il suo territorio è molto esteso e va dalla Sierra Leone ad ovest fino all’Etiopia a nord-est e al Malawi a sud-est.
Il tronchetto della felicità è una delle più diffuse e più apprezzate piante da appartamento; le ragioni della sua diffusione sono essenzialmente da ricondursi al fatto che si tratta di una pianta esteticamente molto gradevole nonché molto longeva e semplice da coltivare.
Una varietà molto diffusa della pianta in questione è la Dracaena fragrans ‘Massangeana‘ (nota anche come Lucky Bamboo).
Nel suo habitat naturale, il tronchetto della felicità può raggiungere altezze relativamente elevate (6 metri circa); se invece è coltivato in appartamento si ferma solitamente sui 2 metri, al massimo 3, ma questo si verifica molto raramente.
Il tronchetto della felicità si caratterizza per il fusto spoglio e legnoso sulla cui sommità si trovano delle foglie il cui colore dipende dalle cultivar; la Dracaena fragrans ‘Massangeana’ ha foglie lunghe e pendule la cui parte centrale è di color giallo-oro, mentre i margini sono larghi e verdi; la Dracaena fragrans ‘Lindenii’ presenta foglie con margini giallo-dorati e con una parte centrale verde e gialla; la Dracaena fragrans ‘Victoriae‘ ha foglie col centro verde striato da bande argentee e lunghi margini di color giallo-crema oppure avorio.
Tronchetto della felicità – Cura
Come detto, il tronchetto della felicità è una pianta notevolmente diffusa, anche a motivo della semplicità nella coltivazione; ciò non significa che la pianta non necessiti di opportune cure (in particolar modo per quanto concerne le esigenze relative alla temperatura e al fabbisogno idrico); se il tronchetto della felicità non viene curato adeguatamente, infatti, può andare incontro a un rapido deperimento con conseguente decadimento del suo pregio ornamentale.
Luce – Il tronchetto della felicità ha bisogno di una notevole quantità di luce, ma non deve essere esposta direttamente ai raggi solari; chi si trova in una zona caratterizzata da un clima piuttosto temperato può tenere la Dracaena fragrans all’aperto per tutto l’anno, ma si deve fare attenzione che la pianta non sia esposta alle correnti d’aria.
Temperatura – Trattandosi di una pianta di origine subtropicale (come nel caso della gran parte delle piante da appartamento) non ama certamente il freddo e predilige anzi ambienti caldi (25-26 °C circa) e con un giusto grado di umidità. Quando si scende sotto i 15 °C, la pianta può cominciare a soffrire.
Terreno – Il substrato di coltivazione deve essere sempre umido, ma vanno assolutamente evitati i ristagni idrici.
Annaffiatura – Nel corso dei mesi più caldi, ovvero quelli primaverili ed estivi, si provveda con opportune irrigazioni; nel corso di autunno e inverno, sarà sufficiente controllare che il terriccio non secchi. È opportuno nebulizzare il fogliame quotidianamente o quasi (ulteriori informazioni sono disponibili nel nostro articolo Irrigazione delle piante da appartamento).
Concimazione – Per quanto concerne le concimazioni, nel corso della primavera e dell’estate il tronchetto della felicità necessita di fertilizzazioni settimanali che potranno essere somministrate insieme all’acqua di irrigazione; sarà sufficiente una dose minima (suggeriamo circa un terzo del quantitativo consigliato nelle confezioni in vendita nelle serre o nei negozi specializzati). Durante i mesi autunnali e invernali le concimazioni devono essere sospese. Relativamente alla tipologia di concime, per il tronchetto della felicità è opportuno scegliere un fertilizzante con titoli di azoto e potassio abbastanza elevati.
Fioritura – I fiori del tronchetto della felicità, che sbocciano nel corso dell’estate, sono decisamente belli a vedersi, ma difficilmente le piante coltivate in vaso fioriscono.
Potatura – Per quanto riguarda la potatura, il problema non si pone perché il tronchetto della felicità non ha bisogno di questa operazione; è però buona norma eliminare le foglie secche sia per ragioni estetiche sia perché si riduce il rischio di malattie parassitarie.

Il nome inglese (cornstalk dracaena) deriva dalla somiglianza del gambo con quello del mais
Rinvaso – Per quanto concerne il rinvaso, di norma lo si effettua ogni due anni nel corso della stagione primaverile. A seconda dei casi, si può procedere anche annualmente, visto che il tronchetto della felicità è una pianta che cresce piuttosto rapidamente e che necessita di un certo spazio per il suo apparato radicale. Si utilizzi un terriccio torboso e in fondo al vaso si mettano dei piccoli pezzi di coccio allo scopo di favorire il drenaggio dell’acqua.
Malattie e avversità – Il tronchetto della felicità non è immune da problemi, alcuni sono facilmente rimediabili, altri creeranno maggiori difficoltà.
Un problema relativamente frequente è quello della decolorazione delle foglie; all’inizio, le foglie più giovani restano più piccole del normale e di un colore verde pallido; le foglie più vecchie invece appariranno deboli e ingiallite; nei casi più seri si assisterà a una decolorazione di tutto il fogliame che ingiallirà in modo pressoché uniforme; peraltro non si avrà più un’emissione di nuove foglie. Di norma tutto ciò si verifica in quei tronchetti della felicità che vengono tenuti in vasi di dimensioni eccessivamente piccole oppure in quelli che sono coltivate in terriccio di qualità non eccelsa o non concimante in modo adeguato.
L’ingiallimento delle foglie può anche essere causato da un eccesso di luminosità; di norma questo problema si riscontra nel periodo estivo oppure nel caso in cui le piante si trovino in stanze dotate di sorgenti luminose particolarmente intense; il problema può essere aggravato da irrigazioni insufficienti.
Un altro problema che molti riscontrano è quello delle macchie color giallo-brunastro che fanno la loro comparsa sui margini fogliari; solitamente ciò è dovuto a un eccesso di concimazione; il problema si verifica soprattutto quando si concima in modo eccessivo e senza aver provveduto a un’adeguata irrigazione.
Problemi di una certa serietà (ripiegamento, arrotolamento, deformazione e ingiallimento del fogliame) possono essere dovuti alla presenza di afidi; di norma il problema si verifica nel corso della stagione primaverile. Per porre rimedio a questo problema si dovrà ricorrere ad appositi insetticidi o a prodotti biologici quali piretro o tanaceto. Può essere opportuno anche ridurre leggermente (ma non sospendere) l’apporto di concime.
Oltre che dagli afidi, il tronchetto della felicità può subire attacchi da parte delle cocciniglie, attacchi che si manifestano sotto forma di ammassi appiccicosi di colore biancastro generalmente localizzati nella zona di inserzione delle foglie. È necessario in questo caso ricorrere a insetticidi specifici; se l’attacco non è particolarmente esteso si può tentare un delicato lavaggio con acqua e sapone di Marsiglia; dopo il lavaggio, trascorsi circa venti minuti, si proceda con un delicato risciacquo con acqua. Se l’attacco è massivo andranno rimosse le foglie maggiormente interessate dal problema. Di norma gli attacchi delle cocciniglie si verificano nelle piante deboli e sono favoriti da ambienti eccessivamente caldo-umidi.