Il termoventilatore è un elettrodomestico che sta riscuotendo sempre più apprezzamenti. Non è sicuramente un accessorio con il quale si può pensare di riscaldare la casa sostituendo radiatori o pannelli radianti, ma sicuramente può rivelarsi di notevole aiuto nel caso in cui, per i più svariati motivi, si abbia la necessità di riscaldare in un tempo abbastanza breve un singolo ambiente.
In questo articolo cercheremo di individuare le caratteristiche dalle quali possiamo ottenere i maggiori vantaggi utilizzando questo particolare elettrodomestico. Non parleremo in questo articolo dei termoconvettori, apparecchi le cui caratteristiche e le cui prestazioni differiscono abbastanza da quelle dei termoventilatori, anche se sono presenti alcune similitudini.
Il termoventilatore è un elettrodomestico che riscalda gli ambienti con il calore generato da una resistenza e diffuso da una ventola; è un apparecchio poco ingombrante viste le sue ridotte dimensioni e anche facilmente spostabile da un ambiente all’altro (pesa al massimo 2-2,5 kg).
Un difetto del termoventilatore è la rumorosità che comunque non è tale da infastidire più di tanto. Non può inoltre essere utilizzato per troppe ore di fila.
Termoventilatore – Come sceglierlo
Se si sta valutando l’acquisto di un termoventilatore è opportuno valutare con attenzione l’uso che dobbiamo farne e pensare a quali siano le caratteristiche che possono soddisfarci al meglio; una volta che avremo le idee chiare su questi punti potremo decidere se sia il caso di accontentarsi di un modello piuttosto semplice oppure se sia più opportuno optare per l’acquisto di un prodotto più sofisticato (e quindi, ovviamente, anche più costoso).
La prima cosa da prendere in considerazione sono le dimensioni delle stanze della nostra abitazione; se queste sono piuttosto ampie è opportuno orientarsi su modelli con una potenza di almeno 2.200 watt (è comunque consigliabile non scendere mai sotto i 1.800 watt) e dotati di oscillazione motorizzata grazie alla quale è possibile diffondere il calore nelle varie direzioni.
Utili opzioni possono essere la presenza di display luminoso, il telecomando e la presenza di una maniglia.
Un altro fattore da considerare è la rapidità con la quale si può fare la manutenzione dell’apparecchio; ci riferiamo soprattutto ai filtri antipolvere che devono essere facilmente rimuovibili e lavabili.
Nel caso in cui il termoventilatore debba essere utilizzato quotidianamente è consigliabile scegliere un modello dotato di funzione ECO ENERGY grazie alla quale è possibile alternare il livello massimo e quello minimo di potenza.
Un’utile opzione può essere la funzione timer che serve soprattutto a coloro che stanno spesso fuori casa e che desiderano trovare, al momento del rientro, un ambiente adeguatamente riscaldato.
È anche opportuno valutare le possibilità di risparmio, non tanto in riferimento al prezzo d’acquisto (in generale i prezzi dei termoventilatori non sono proibitivi, anche se vi sono alcuni modelli particolarmente costosi), ma piuttosto riguardo al tipo di resistenza; i termoventilatori, infatti, possono avere resistenze elettriche oppure in ceramica; il consiglio è di orientarsi su quest’ultima tipologia; la quantità di calore prodotta è esattamente la stessa, ma la ceramica si raffredda più lentamente e pertanto sono in grado di mantenere il calore più a lungo.
Per quanto riguarda i prezzi, si va dai 10 ai 200 euro con picchi fino a 400. Fra le marche più note troviamo Ardes, Argo, De Longhi, Imetec, Nikkei, Rowenta, Vortice ecc.
Il termoventilatore in bagno
Molti pensano all’acquisto di un termoventilatore soprattutto per il riscaldamento del bagno. Se la nostra scelta è orientata in questo senso è opportuno tenere presente che esistono modelli di termoventilatori specifici per questo utilizzo; la normativa vigente nel nostro Paese impone dei criteri ben precisi nel caso dei termoventilatori da bagno in quanto in questo ambiente l’utilizzo di apparecchi elettrici può essere pericoloso a causa delle infiltrazioni e delle gocce di acqua. Al momento dell’acquisto è quindi necessario verificare sulla confezione sia specificata la sigla IP21 (International Protection 21); la prima cifra (2) indica che l’apparecchio è protetto contro corpi solidi di dimensioni superiori a 12 mm e la seconda (1) indica che l’apparecchio è protetto dalla caduta verticale di gocce d’acqua.
Si preferisca inoltre un termoventilatore dotato di doppio isolamento esterno e di gancio per la parete.
Dimensioni del bagno e scelta del termoventilatore – Le stanze da bagno vengono suddivise a seconda delle loro dimensioni (zone da 0 a 3) e in base a questa suddivisione si dovrebbe operare la scelta del termoventilatore.
Nelle stanze da bagno molto piccole (zone 0 e 1) che spesso non sono nemmeno ben aerate non è consentito, secondo le norme di sicurezza, l’utilizzo di alcun dispositivo di riscaldamento in aggiunta al termosifone.
In stanze più grandi (zona 2), dove a causa delle dimensioni l’apparecchio disterebbe al massimo 60 cm dalla vasca o dalla doccia, è possibile introdurre termoventilatori da bagno con doppio isolamento (termoventilatore con classe di isolamento II).
In ambienti più grandi (zona 3) è possibile utilizzare anche un termoventilatore di classe I; in questi bagni, infatti, la distanza fra vasca (o doccia) e termoventilatore arriverebbe fino a 2,40 m.
Nel caso di ambienti piuttosto grandi (distanza fra vasca o doccia e termoventilatore superiore ai 2,40 m) non sono necessari particolari dispositivi di isolamento ed è quindi possibile ricorrere all’utilizzo di un modello qualsiasi.
Consigli per un uso corretto
Quasi tutti i tipi di termoventilatori sono dotati di diverse opzioni di utilizzo; oltre all’aria calda sono in grado di generare quella caldissima e addirittura quella fredda; nei modelli più sofisticati è presente anche l’opzione antigelo.
Una volta che l’apparecchio sarà stato collegato alla rete elettrica (vista la potenza non indifferente dell’apparecchio è meglio evitare l’utilizzo di prese multiple, le cosiddette “ciabatte elettriche”, o di prolunghe) sarà sufficiente scegliere la temperatura desiderata e accendere il termoventilatore; di norma gli apparecchi sono dotati di termostato e ciò permette di mantenere costante la temperatura nell’ambiente che si desidera riscaldare (o raffreddare); una volta raggiunta la temperatura desiderata, infatti, il termoventilatore si spegnerà automaticamente per poi riaccendersi quando sarà necessario.
Per una maggiore sicurezza, i termoventilatori sono generalmente dotati di un dispositivo contro il surriscaldamento; esso fa sì che il termoventilatore si spenga automaticamente quando l’elemento riscaldante, ovvero la resistenza, ha raggiunto una temperatura ritenuta eccessiva; al momento dell’acquisto si verifichi la presenza di questo importante dispositivo che deve essere periodicamente pulito per evitare che i depositi di polvere ne ostacolino il corretto funzionamento.
Anche le griglie che proteggono dalla ventola devono essere pulite (si può farlo utilizzando un aspirapolvere). Comunque sia, sul libretto di istruzioni si troveranno tutte le informazioni necessarie per una corretta manutenzione dell’elettrodomestico in questione. Ovviamente le operazioni di pulizia devono essere effettuate quando l’apparecchio è staccato dalla rete elettrica ed è completamente raffreddato.
Una particolare attenzione deve essere dedicata ai termoventilatori attaccati alle pareti, più difficili da raggiungere e sottoposti a impolverarsi molto facilmente. Per la pulizia della parte esterna si utilizzi un panno umido facendo attenzione che l’acqua non penetri all’interno dell’apparecchio dalle feritoie della griglia di protezione.
Per quanto riguarda il posizionamento, è opportuno mettere il termoventilatore in una posizione che ne consenta l’aerazione sia davanti che dietro; si eviti di metterlo vicino a tende, tappezzerie o cavi di tensione.
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