Con il termine spatifillo (Spathiphyllum) – talvolta anche spatafillo o, più raramente pianta cucchiaio a motivo della caratteristica forma della spata floreale – si fa riferimento un genere di piante di origine tropicale appartenenti alla famiglia delle Aracee.
La particolarità delle piante di spatifillo è la totale assenza di fusto; le foglie nascono direttamente da un rizoma sotterraneo. I fiori dello spatifillo, di colore bianco, sono in realtà delle brattee, vale a dire una sorta di foglia più o meno modificata che avvolge fiori e infiorescenze a scopo protettivo.
Sono molte le specie di spatifillo; fra le più note si ricordano lo Spathiphyllum wallisii (la specie più diffusa, molto resistente e longeva; da ricordare la cultivar ‘Mauna Loa’) e lo Spathiphyllum floribundum.
Spatifillo – Cura
Lo spatifillo rientra nella categoria delle cosiddette piante da appartamento ed è una delle piante più adatte per purificare l’aria; la sua coltivazione e la sua cura non creano generalmente particolari difficoltà.
Luce – Come nel caso di molte altre piante da appartamento (ma non solo), anche lo spatifillo ama gli ambienti luminosi, ma si deve evitare di esporlo alla diretta luce solare. L’ambiente che lo ospita deve essere arieggiato, ma si devono evitare le correnti d’aria che sono mal sopportate da queste piante. Nel corso del periodo estivo, se lo si desidera, lo spatifillo può essere portato in giardino, l’importante è che sia posizionato in un luogo luminoso, ma al riparo della luce solare diretta e riparato dalle correnti d’aria. Le foglie che man mano imbruniranno e le spate che sfioriscono vanno rimosse dalla base.
Temperature – Lo spatifillo è una pianta che ama temperature abbastanza alte; nel corso della notte non si dovrebbe scendere sotto i 18 °C (se poi si scende sotto i 15 °C c’è il rischio che la pianta possa seriamente danneggiarsi), mentre di giorno il range ideale è quello che va dai 20 ai 25 °C circa (ma per tempi brevi può sopportare temperature vicine ai 30 °C circa). Riuscire a mantenere le temperature entro questi limiti favorirà rigogliose e durature fioriture.
Terreno – Il substrato ideale per la coltivazione dello spatifillo è un terriccio a base di torba al quale vanno mescolate sabbia grossolana e corteccia sminuzzata; ne risulterà un terreno con pH leggermente lievemente acido. Ci si ricordi sempre di sistemare in fondo al vaso alcuni piccoli pezzi di coccio in modo da favorire il drenaggio.
Annaffiatura – Per quanto riguarda le irrigazioni, le regole sono le stesse di quelle relative alla gestione di altre piante da interni quali, per esempio, la dipladenia e il filodendro, ovvero annaffiature regolari e abbondanti che garantiscano un’umidità costante del substrato di coltivazione; devono però essere evitati i sempre dannosi ristagni idrici. Nei mesi meno caldi basta assicurarsi che il terreno non si asciughi mai del tutto. È opportuno anche effettuare nebulizzazioni della parte aerea. Si faccia attenzione a non utilizzare acqua calcarea che potrebbe danneggiare la pianta.
Concimazione – Le concimazioni vanno effettuate in modo regolare (ogni due settimane) sia in primavera, sia in estate, sia in autunno. D’inverno, invece, non si devono effettuare concimazioni. Si utilizzi un fertilizzante con un titolo elevato di potassio. Le dosi indicate sulle confezioni del fertilizzante vanno ridotte di circa la metà.
Fioritura – Con le giuste condizioni di temperatura lo spatifillo fiorirà dalla primavera all’autunno.
Potatura – Per lo spatifillo non sono previste potature, ma si devono sempre rimuovere le foglie che con il passar del tempo si disseccano perché sono un buon veicolo di malattie parassitarie.
Rinvaso – Il rinvaso della pianta va effettuato annualmente nel corso della stagione primaverile utilizzando un contenitore di dimensioni idonee alla grandezza della pianta. Le operazioni di rinvaso vanno effettuate fino a quando il vaso avrà una dimensione di 20 cm; arrivati a questo punto sarà sufficiente, annualmente, rimuovere soltanto i primi tre cm di terreno sostituendoli con del terriccio nuovo.

Lo Spathiphyllum wallisii è una delle specie di spatifillo più note
Malattie e avversità – Di seguito illustriamo le principali avversità che possono colpire questa pianta.
Se notate che le foglie tendono ad avvizzire e ad appassire in modo eccessivo è molto probabile che le irrigazioni non siano sufficienti; si dovrà quindi intervenire in questo senso. Per dare un sollievo momentaneo alla pianta, la prima volta si può intervenire immergendo il vaso in un contenitore grande contenente dell’acqua tiepida; si dovrebbero notare ben presto dei segnali di ripresa; a questo punto si tolga il vaso dal contenitore e si lasci sgrondare l’acqua in eccesso.
Se vi accorgete che le foglie stanno ingiallendo e che sulla loro superficie vi è presenza di macchioline gialle e marroni e dopo alcuni giorni si accartocciano e cadono è molto probabile che lo spatifillo sia stato preso di mira dal ragnetto rosso. Se la pianta non è particolarmente grande, la si pulisca utilizzando dei batuffoli di cotone imbevuti con acqua mista a sapone neutro; effettuata la pulitura si effettui un delicato, ma accurato risciacquo. Se la pianta è molto grande oppure l’infestazione è molto estesa si può prendere in considerazione l’utilizzo di un acaricida specifico. Si tenga comunque presente che la pianta di spatifillo deve essere nebulizzata in modo adeguato perché la mancanza di umidità favorisce gli attacchi dell’acaro in questione.

La coltivazione e la cura dello spatifillo non creano generalmente particolari difficoltà.
Se si notano piccole macchie biancastre setose sulla pagina inferiore delle foglie significa che la pianta è stata attaccata dalla cocciniglia farinosa, un insetto particolarmente dannoso che possiamo provare a rimuovere con dei batuffoli di cotone imbevuti nell’alcol; nel caso di piante molto grandi si può tentare con una spugna imbevuta di acqua mista a sapone neutro; se il problema è particolarmente esteso è necessario ricorrere a un insetticida specifico.
Lo spatifillo può anche essere attaccato dagli afidi; si riconoscono abbastanza bene perché si tratta di piccoli insetti dal colore bianco-giallastro-verdastro. Per combatterli è necessario ricorrere a un prodotto specifico reperibile in qualsiasi negozio specializzato o presso un vivaista.