Il rilevatore di gas a uso domestico è un dispositivo elettronico che serve per rilevare e segnalare, tramite segnali acustici e luminosi, l’eventuale presenza, all’interno dell’abitazione, di gas nocivi alla salute; rientra quindi nella categoria dei dispositivi per la sicurezza domestica. Questo particolare dispositivo è presente sul mercato da tempo, ma nel nostro Paese non è particolarmente sfruttato.
Di norma ogni rilevatore di gas è specifico per un determinato gas (rilevatori monogas) quali, per esempio, GPL, metano e monossido di carbonio); i rilevatori più sofisticati, oltre a essere in grado di segnalare diversi tipi gas (rilevatori multigas), possono essere collegati ad apposite elettrovalvole al fine di interrompere autonomamente le emissioni nocive; quelli più semplici, invece si limitano alla segnalazione della perdita.
I rilevatori di gas possono essere di due tipi: fissi e portatili; i rilevatori di gas fissi possono essere a uso interno o a uso esterno; nel primo caso vengono installati all’interno di case o luoghi di lavoro, mentre nel secondo caso vengono piazzati esternamente (è per esempio il caso dei rilevatori di anidride carbonica che vengono utilizzati da vari comuni per monitorare i livelli di tale gas nell’atmosfera).
I rilevatori di gas portatili, in genere alimentati a batteria, sono invece dispositivi utilizzati generalmente in ambito professionale, anche se esistono modelli portatili per uso domestico; hanno dalla loro il vantaggio di non richiedere particolari operazioni di manutenzione, sono estremamente maneggevoli e leggeri, ma la loro durata è limitata nel tempo.
Rilevatore di gas a uso domestico: le principali tipologie
Esistono vari tipi di rilevatore gas; quelli più utilizzati sono i rilevatori di monossido di carbonio, i rilevatori di GPL e rilevatori di gas metano.
I rilevatori di monossido di carbonio (CO) hanno lo scopo di segnalare l’avvenuta fuga di monossido di carbonio prima che si presentino i sintomi dell’intossicazione (il monossido di carbonio è un gas incolore, insapore, inodore e non ha effetti irritanti, può pertanto provocare una grave intossicazione o addirittura la morte senza che la vittima si renda conto di quello che le sta succedendo). Di norma il monossido di carbonio viene espulso con gli altri prodotti della combustione, ma in alcune circostanze, di solito dovute a problemi nella manutenzione o a negligenze di vario tipo, il monossido non viene espulso e inizia a saturare l’ambiente.

Typical gas sensor in Europe. White gas detector device in hand to prevent gas leaks and provide safety at home. Smoke detecting alarm in the European kitchen. Gas flow meter in the background at home
Nel momento in cui la concentrazione di CO in una stanza diventa anomala il rilevatore fa scattare un allarme; per avere un senso, l’allarme deve ovviamente scattare prima che la concentrazione di gas sia tale da provocare i sintomi di malessere; è opportuno che venga installato un rilevatore di monossido di carbonio in tutte quelle stanze (generalmente bagno e cucina, ma non solo) in cui sono installati degli apparecchi a combustione (per esempio gli scaldabagni, le stufe, i boiler ecc.). È opportuno posizionarli a una distanza variabile da uno a tre metri dall’apparecchio da monitorare. Possono essere installati sia a soffitto che a parete (ma a una distanza massima di 15-20 cm dal soffitto perché il monossido di carbonio si concentra in alto fin da subito e avrebbe poco senso installare un rilevatore in una posizione più distante).
Il rilevatore deve essere installato in modo che le varie spie luminose (quelle relative alla carica delle batterie o ai malfunzionamenti) siano ben visibili. È inoltre opportuno evitare l’installazione in punti in cui c’è abbastanza ventilazione (ovvero dove sono presenti porte e finestre) perché ciò potrebbe ritardare la segnalazione d’allarme; questi rilevatori non vanno nemmeno posizionati troppo vicino ai fuochi della cucina o sopra ai lavandini (i vapori e l’umidità possono falsare le rilevazioni). Esistono anche segnalatori che combinano l’individuazione di fumo e quella di monossido di carbonio.
Anche i rilevatori di gas metano e/o gas propano liquido (GPL) funzionano con gli stessi principi dei rilevatori di CO; i rilevatori di gas metano dovrebbero essere installati a circa 15-20 cm dal soffitto, mentre i rilevatori di GPL dovrebbero essere installati a 20 cm dal pavimento. Anche questi rilevatori non devono essere posizionati vicini a prese d’aria o a impianti di ventilazione.
Alcuni rilevatori di gas vengono posizionati a 160 cm di altezza, ma si tratta di particolari rilevatori che servono a segnalare la presenza di quei gas tossici il cui peso specifico è lo stesso dell’aria; si tratta però di gas che vengono sprigionati dagli utilizzi industriali e non da quelli domestici.
In linea generale, poi, tutti i rilevatori di gas dovrebbero essere posizionati in modo da rendere il più semplice possibile il periodico intervento di manutenzione.
L’installazione dei rilevatori di gas dovrebbe essere effettuata da personale specializzato e competente che segua correttamente le direttive in materia.
La maggior parte dei rilevatori di gas sono dotati di filtri selettivi per evitare falsi allarmi legati alla presenza di vapori non pericolosi (vapori di cucina, vapori di liquidi per le pulizie domestiche ecc.).
Rilevatore di gas: l’importanza del sensore
La qualità di un rilevatore di gas è ovviamente legata a doppio filo con la qualità del suo componente principale, ovvero il sensore gas. Un punto critico è relativo alla temperatura ambientale cui questi sensori sono piuttosto sensibili; in caso di temperature >50 °C e <15 °C, infatti, il corretto funzionamento potrebbe non essere garantito. Queste temperature possono sembrare “estreme” parlando di ambienti domestici (negli ambienti di lavoro è più facile “sforare”), ma non è detto che in alcune circostanze non si vada oltre i limiti citati. Del resto, molti rilevatori di gas vanno posizionati in alto e, dal momento che il calore tende a salire, in alcuni casi è senz’altro possibile oltrepassare le temperature limite.
Rilevatore di gas: allarme e altre funzioni
Esistono vari tipi di allarme, il più comune è il “bip” intenso e prolungato; alcuni rilevatori di gas danno la possibilità di registrare la voce; la preregistrazione della voce è stata pensata soprattutto per i bambini; si è infatti osservato che molti bambini non si svegliavano al suono d’allarme, ma lo facevano al suono della voce della madre; non tutti però sono convinti che un allarme basato sulla preregistrazione della voce sia il modo più efficace di svegliare i ragazzi.
I rilevatori di gas sono anche dotati di segnali luminosi; la segnalazione luminosa è importante per quelle persone che hanno problemi uditivi, ma soprattutto consente di agire senza dover accendere la luce, operazione che in determinati contesti (ambiente totalmente saturo di gas) può essere molto pericolosa.
Altre funzioni che possono essere presenti sul rilevatore gas sono la segnalazione del livello delle batterie (può trattarsi di un segnale luminoso o di un segnale sonoro), il display digitale, le luci di sicurezza (alcuni rilevatori forniscono l’illuminazione, un’opzione importante nelle ore notturne), il tasto silenziatore, l’indicatore della sostituzione del segnalatore (alcuni rilevatori hanno una durata quinquennale, altri decennali; l’indicatore serve a ricordare quando è arrivato il momento della sostituzione).
Molti rilevatori di gas sono dotati di tasto di controllo; questo va azionato per verificare che non vi siano anomalie nel funzionamento.
Per quanto riguarda l’alimentazione, in commercio si trovano sia i rilevatori con fili e prese sia rilevatori che funzionano a batteria; questi ultimi sono sicuramente più facili da posizionare, ma richiedono la sostituzione periodica delle batterie; alcuni rilevatori funzionano con battere al litio che non devono essere sostituite perché la loro durata è la stessa del rilevatore.
Un ultimo cenno va all’interconnessione; alcuni modelli di rilevatore di gas (sia con fili che senza) possono essere fra loro interconnessi; in questo caso, quando uno dei rilevatori di gas presenti nella casa fa scattare l’allarme, tutti gli altri vengono attivati, anche se nei punti dove sono posizionati non vi è fuga di gas. Ciò fa sì che gli occupanti dell’abitazione siano maggiormente in grado di percepire il suono d’allarme.
Incidenti da gas: le cause più frequenti
Le cause degli incidenti da gas sono diverse; fra queste, le più frequenti sono una cattiva efficienza delle canne fumarie, una ventilazione insufficiente dei locali dove sono presenti le fonti di gas, l’inidoneità dei locali dove si trovano le sorgenti di gas e i rilevatori, la scorretta manutenzione del rilevatore di gas e la scorretta manutenzione degli impianti a gas, degli scaldabagni, delle caldaie ecc.