Le lampade alogene sono lampade a incandescenza che differiscono per alcune caratteristiche dalle comuni lampade a incandescenza ancora diffusissime nelle nostre case.
Il principio di funzionamento delle lampade alogene è comunque identico a quello delle tradizionali lampadine; nelle comuni lampade, in un bulbo di vetro è presente un sottilissimo filamento di tungsteno attraverso il quale circola la corrente elettrica; la luce viene prodotta dal riscaldamento di tale filamento (si arriva a temperature di circa 2.700 K); all’interno del bulbo di vetro, oltre al filamento, è presente un gas inerte un gas a bassa pressione (in genere argon); la presenza di gas inerte ha come scopi principali quelli di ridurre il rischio di implosione, prolungare la vita del filamento e impedire l’annerimento del bulbo a causa dei depositi del tungsteno che sublima.
Nelle lampade alogene, oltre al gas inerte, viene aggiunto un gas di un elemento alogeno, di norma lo iodio; ciò fa sì che il filamento di tungsteno possa raggiungere temperature più elevate (3.000 K); ciò consente uno spostamento in alto della temperatura di calore e, conseguentemente, la luce emessa dalla lampadina è più bianca rispetto a quella emessa dagli altri tipi di lampada; un altro risultato è l’aumento dell’efficienza luminosa e quindi della durata della lampada (una lampadina comune ha una vita media di circa 1.000 ore, mentre la vita delle lampadine alogene oscilla tra le 2.000 e le 6.000 ore).
Da qualche tempo sono state immesse in commercio lampade alogene con filamenti di maggiore qualità con alimentazione a controllo elettronico; ciò ha consentito un aumento notevole della resa (40% in più rispetto a un’alogena convenzionale).
Alcune lampade alogene vengono direttamente alimentate dalla rete elettrica a 230 volt, altre sono invece alimentate a bassissima tensione (12 volt) e necessitano quindi di un trasformatore.
Dal momento che le temperature raggiunte dal tungsteno sono più elevate, il vetro delle lampade alogene è un vetro al quarzo, più resistente al calore, ma più delicato e deteriorabile (potrebbero essere utilizzati anche i vetri alluminosilicati, ma quelli al quarzo vengono preferiti perché consentono di utilizzare gas a pressione maggiore riducendo l’evaporazione del filamento); da qui il consiglio che spesso si sente ripetere (e generalmente riportato sulle confezioni) di non toccare le lampade alogene con le dita; l’oleosità naturale della cute, infatti, porta a un’alterazione della capacità di scambio termico della superficie del vetro e può causare dannosi surriscaldamenti. L’ideale è maneggiare le lampade alogene utilizzando uno straccio morbido eventualmente imbevuto con alcol a 90 gradi.
Gli utilizzi delle lampade alogene
Le lampade alogene si prestano ai più svariati utilizzi, sia domestici che professionali; possono essere utilizzate nelle automobili o in altri veicoli (di norma con voltaggio a bassa tensione, di norma 12 volt, ma esistono versioni a 6 e 24 volt), sui palcoscenici, nelle lampade da scrivania, nelle illuminazioni esterne, in architettura, nella spettroscopia a infrarossi ecc.
Consigli per l’acquisto
Esistono diversi tipi di lampada alogena, ma al momento dell’acquisto non si deve considerare solo la lampada, ma anche la struttura sulla quale la lampada stessa deve essere utilizzata. Un conto, infatti, è utilizzare una lampada alogena per un lampadario o per un faretto da parete, un altro è utilizzarla per una piantana o per una lampada da scrivania. La stabilità della struttura sulla quale si monta la lampada è, infatti, molto importante; il problema non sussiste, ovviamente, nel caso di lampade a muro o faretti da parete, ma se si acquista una lampada da scrivania o una piantana, è necessario orientarsi su oggetti ben stabili e resistenti a eventuali piccoli urti; lampade da scrivania o piantane molto leggere, per esempio, rischiano di rovesciarsi molto facilmente.
Prima di acquistare una lampada alogena è opportuno chiedere se essa è opportunamente schermata; deve quindi possedere il doppio isolamento, quello principale e uno che funga da riserva nel caso il primo vada incontro a guasti. L’isolamento serve a ridurre il rischio di scosse elettriche; se si acquista una piantana, si verifichi che abbia la messa a terra; in caso contrario si desista dall’acquistarla.
Un’altra cosa da verificare è che non si odano ronzii, nel caso il modello scelto abbia il variatore di intensità luminosa (dimmer) o un trasformatore di tensione. Si chieda quindi al negoziante di mettere in funzione il modello prima di procedere con l’acquisto. Un’altra cosa da verificare quando il modello è in funzione è che il calore emesso dalla lampadina non sia eccessivo; si rischiano surriscaldamenti e si aumenta il pericolo di incendi accidentali.
A seconda del tipo di modello scelto, si verifichi che le parti sotto tensione non siano facilmente accessibili; questo vale soprattutto nel caso in cui in casa vi siano dei bambini piccoli; si verifichi quindi che le parti sotto tensione siano protette in modo adeguato e ricoperte con apposito tappo in plastica fissato a vite.
Vantaggi e svantaggi delle lampade alogene
Come già abbiamo detto, le lampade alogene, se trattate correttamente, hanno una vita media decisamente più lunga di quelle delle lampadine convenzionali.
Un altro punto a favore delle lampade alogene è sicuramente il tipo di luce, decisamente più calda e intensa (peraltro molto più simile alla luce naturale di quanto non lo sia la luce emessa da altri dispositivi); tra l’altro, in ambito domestico, le lampade alogene possono essere gestite dai dimmer che, regolando l’intensità luminosa, permettono di valorizzare determinati punti della casa; peraltro, finché sono funzionanti, la capacità luminosa delle alogene rimane inalterata, contrariamente a quanto accade con altri tipi di lampade.
Non vi sono solo vantaggi, quando si parla di lampade alogene; il loro prezzo d’acquisto è mediamente più alto rispetto a quelle delle convenzionali lampade a incandescenza; altro potenziale problema è rappresentato dal calore emesso, decisamente elevato, e quindi è opportuno non posizionare la lampada vicino a materiali infiammabili o con una certa sensibilità al calore.
Una caratteristica non positiva delle lampade alogene è che i componenti che le caratterizzano le rendono oggetti inquinanti, vanno quindi smaltite separatamente e non possono essere gettate nei normali raccoglitori del vetro.
Bisogna poi sfatare la leggenda che le lampade alogene dotate di variatore d’intensità luminosa (il già citato dimmer), consentano un risparmio energetico percentuale identico all’abbassamento dell’intensità luminosa; in altri termini, non è vero che abbassando l’intensità luminosa del 60% si risparmia il 60% di elettricità; il risparmio c’è, ma minore.
Un punto a sfavore di diverse lampade alogene è relativo all’emissione di raggi UV; i vetri al quarzo non sono in grado di schermare tali emissioni che possono risultare dannose; da qualche tempo, però, nel bulbo di molti tipi di lampade alogene viene inserita una sostanza in grado di schermare i raggi ultravioletti e, conseguentemente, viene eliminato questo tipo di problema.