L’isolamento del tetto (più precisamente isolamento termico o coibentazione) è uno dei lavori più interessanti che si possono prendere in considerazione quando si deve intervenire sul tetto della propria abitazione.
Un tetto non isolato termicamente, infatti, disperde eccessivo calore nei mesi più freddi e ne lascia passare troppo in quelli più caldi. Com’è noto, la corrente termica si sposta sempre in direzione del gradiente di temperatura, ovvero, in altri termini, dall’ambiente più caldo a quello più freddo, con un’intensità che varia in base all’escursione termica e alle caratteristiche dello strato che deve attraversare.
upponendo che nell’abitazione la temperatura si aggiri sui 20 °C e che la temperatura esterna sia più rigida, se manca uno strato isolante, l’aria calda tenderà a fuoriuscire con conseguente abbassamento della temperatura interna e maggior dispendio economico per il riscaldamento. Analogamente, la stessa cosa si verifica, in modo inverso, nelle stagioni nelle quali la temperatura esterna è più alta di quella interna; il calore avrà la tendenza a penetrare nell’abitazione, se non si è provveduto a isolare correttamente l’ambiente.
L’isolamento del tetto può essere eseguito come intervento a sé stante o essere realizzato contestualmente ad altri interventi di manutenzione della copertura o anche nel caso in cui si decida di installare sul tetto dei pannelli fotovoltaici.
La coibentazione può essere eseguita sulle falde del tetto oppure nel sottotetto se questo non è abitabile; i risultati più efficaci si ottengono rimuovendo il manto di copertura e inserendo un nuovo strato di isolamento nello spazio tra solaio e tegole.
La scelta del materiale da scegliere per la coibentazione varia a seconda delle situazioni e delle esigenze specifiche, è quindi opportuno consultarsi con un tecnico che effettuerà anche i calcoli necessari. I materiali isolanti utilizzati per gli isolamenti termoacustici si dividono in due grandi categorie: naturali e sintetici; fanno parte della prima categoria gli isolanti in legno, sughero, lana, gomma naturale e fibre vegetale, mentre appartengono alla seconda le guaine, i materiali plastici, le resine e le fibre polistireni.
Oltre al notevole risparmio energetico che l’isolamento del tetto comporta, non si devono trascurare gli indubbi vantaggi derivanti dalle attuali agevolazioni fiscali previste, ovvero il 55% dei costi sostenuti. Se l’intervento di coibentazione viene inserito in un progetto più ampio di riqualificazione energetica dell’abitazione, è possibile beneficiare di ulteriori deduzioni d’imposta. L’aliquota IVA attualmente applicata è pari al 10%. Vale infine la pena di informarsi se la propria Regione rientra fra quelle che hanno stanziato fondi per il finanziamento di questa tipologia di interventi. I finanziamenti possono arrivare fino a 100.000 euro e la restituzione dell’importo erogato può essere fatta in cinque anni a tasso 0. Per avere diritto alle agevolazioni fiscali è però necessario che il lavoro sia eseguito da un’impresa che possa certificare l’esecuzione dei lavori a regola d’arte e che rilasci un’adeguata documentazione fiscale.
Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è possibile scaricare le guide più aggiornate relative alle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico e per le ristrutturazioni edilizie.
Per quanto riguarda i costi, non è facilissimo fare delle stime perché i fattori in gioco sono molti, tuttavia è possibile dare un’idea approssimativa delle spese da sostenere.
Nel caso di una coibentazione interna, i costi del materiale vanno dai 15 ai 40 euro circa per metro quadrato, mentre i costi della manodopera possono essere stimati in circa 20-35 euro per metro quadrato. Ovviamente bisogna tenere conto del risparmio energetico che può derivare da un intervento del genere e che può essere stimabile in un 20-25% circa. Nel caso di coibentazione esterna i prezzi sono più elevati; il costo del materiale varia dai 35 ai 50 euro circa per metro quadrato, mentre la relativa manodopera può essere stimata in circa 40-55 euro, sempre per metro quadrato. Più elevata risulta anche la percentuale di risparmio energetico che è nell’ordine del 35-40% circa.