Imbiancare casa, o meglio, le pareti interne della propria abitazione è un’operazione che molti affidano a personale qualificato, molti altri invece scelgono di operare in proprio. È di quest’ultimo caso che ci occuperemo in questo articolo, il cui scopo principale è quello di fornire vari suggerimenti per rendere più facile ed efficiente il vostro lavoro.
Il periodo migliore per imbiancare è quello che va dagli inizi della primavera fino alla fine dell’estate; questo perché nei mesi autunnali e invernali l’asciugatura delle pareti e l’arieggiamento degli ambienti sono più difficoltosi.
Per quanto concerne la cadenze delle imbiancature, non ci sono regole fisse; dipende anche dagli utilizzi delle varie stanze (nelle abitazioni dove vi sono camini a legna le pareti tendono a scurirsi più rapidamente); in linea di massima si potrebbe suggerire un’imbiancatura degli ambienti ogni 4-6 anni.
Prima di intraprendere l’opera di imbiancatura vera e propria è necessario effettuare alcuni calcoli per avere un’idea dei quantitativi di vernice che ci occorreranno; è anche opportuno stendere una lista di tutti gli strumenti e i materiali necessari così da non dover interrompere poi i lavori in corso d’opera a causa di qualche dimenticanza; sarà poi necessario effettuare tutta una serie di operazioni preliminari allo scopo di rendere il nostro lavoro il più scorrevole ed efficiente possibile. Analizziamo adesso i vari punti.
Imbiancare casa – Quale pittura scegliere?
Sono tre le principali tipologie di pittura: idropittura, pittura a smalto e tempera. Esse variano in base ai componenti e sono indicate per utilizzi e ambienti diversi. Sono diversi anche resa, effetto superficiale e prezzi. Riguardo a quest’ultimo punto il consiglio è di non utilizzare prodotti troppo economici, la cui resa spesso è poco soddisfacente.
Le idropitture sono pitture che usano l’acqua come solvente; ne esistono diversi sottotipi: traspiranti (adatte alla tinteggiatura di bagno, cucina o di stanze comunque generalmente umide), lavabili (adatte a stanze che non hanno problemi di umidità; formano una superficie vellutata tendente all’opaco che può essere facilmente pulita utilizzando uno straccio umido), igienizzanti (sono tinture a cui sono state aggiunte resine acriliche che formano un substrato protettivo contro le muffe) e termoisolanti (vernici che prevengono la formazione di condensa).
Le pitture a smalto, reperibili in tutti i colori, sono prodotti che possono avere finitura lucida, opaca o satinata. Il consiglio è di optare per pitture a smalto all’acqua che sono inodori e hanno livelli di emissioni nocive particolarmente bassi. Si possono usare per tingere non soltanto le pareti, ma anche i serramenti e i radiatori. Sono particolarmente adatte all’imbiancatura di bagno e cucina.

Imbiancare casa: sono tre le principali tipologie di pittura: idropittura, pittura a smalto e tempera
Le tempere sono le pitture più economiche. Sono costituite da un impasto di gesso, collanti e pigmenti naturali; come detto, costano poco, ma la resa estetica e quella qualitativa non hanno niente a che vedere con quelle ottenibili con le idropitture o le pitture a smalto. Non sono lavabili e non hanno una particolare resistenza all’umidità. Il consiglio è quello di utilizzarle per tinteggiare locali di servizio oppure ripostigli.
Una volta scelta la pittura, è opportuno fare un calcolo dei quantitativi occorrenti. Su tutte le confezioni di pittura da muro viene riportato il consumo in litri per metro quadrato. È quindi necessario procedere con le misurazioni delle stanze da imbiancare per stabilire la loro superficie globale. Si deve tenere conto che generalmente per ottenere un buon risultato si devono passare due mani di pittura (tre, ma non di più, nei casi particolarmente difficili). Il calcolo dovrebbe tenere conto delle aree che non vanno tinteggiate (superfici di porte e finestre), tuttavia, se esse non sono particolarmente estese, si può procedere omettendo questi dati così da avere un po’ di vernice di scorta. Tanto per dare un’idea: su una superficie già imbiancata un litro di idropittura copre, a seconda della sua densità, dagli 11 ai 15 metri quadrati di parete.
Il fissativo – Il fissativo, noto anche come primer, è un composto che facilita la tenuta della pittura alla parete e consente anche stesura più uniforme. Si tenga conto che va utilizzato su pareti intonacate di recente e che non è necessario se le pareti sono state precedentemente tinteggiate con idropittura. Ovviamente la sua applicazione va effettuata dopo che i muri sono stati ripuliti a dovere.
Attrezzi per imbiancare casa
Scelte le vernici, è necessario munirsi di tutti i necessari attrezzi per imbiancare casa.
Ovviamente partiamo dai pennelli; quelli strettamente necessari sono le pennellesse e i plafoncini (che molti, comunemente, ma erroneamente, chiamano pennellesse), strumenti sui quali non è opportuno lesinare sul prezzo. Pennelli di cattiva qualità che perdono setole rischiano di rendere particolarmente pesante il nostro lavoro.
Esistono molti tipi di pennello e, a seconda dei vari utilizzi, ce ne occorreranno di diversi se decidiamo di pitturare le pareti.
Il plafoncino, detto anche plafone, è il tipico pennello grande da imbiancatura, le sue dimensioni variano dai 12 ai 18 cm per uno spessore che va dai 3 ai 6 cm. Al momento dell’acquisto badate che sia munito di appiglio metallico (serve per appoggiarlo al secchio quando eseguiamo altre manovre). Le pennellesse sono pennelli le cui dimensioni variano dai 3 ai 10 cm per uno spessore di 1-1,5 cm; servono soprattutto per le rifiniture. Può essere utile avere anche un pennellino a testa tonda; potrebbe tornare utile per tinteggiare al meglio gli spigoli arrivando a coprire i punti più difficili.

Imbiancare casa: quali sono gli attrezzi indispensabili?
Buona parte del lavoro di tinteggiatura può essere fatto utilizzando il cosiddetto rullo; i rulli sono adatti alle vernici più dense; hanno dalla loro il vantaggio di velocizzare il lavoro su superfici molto estese, ma per rifinire i punti più difficili è comunque necessario il ricorso a plafoncini o pennellesse. Esistono vari tipi di rullo; quelli a pelo raso sono adatti a vernici particolarmente dense, quelli a pelo medio sono adatti a superfici molto lisce, quelli a pelo lungo si usano per tinteggiare pareti ruvide e grezze.
Altro strumento necessario è la vaschetta (oppure il secchio); qui si intingono i pennelli o il rullo. Consigliamo di munirsi di rete rigida da applicare sul contenitore, serve a strizzare l’eccesso di vernice che rimane sul rullo o sul pennello. Sono poi necessari una scala pieghevole (con supporto dove appoggiare il secchio con la vernice) e un trabattello (un “ponte” in miniatura che consigliamo vivamente).
Altri strumenti necessari che servono per la fase preliminare sono il raschietto (utile per rimuovere asperità o la carta da parati), lo stucco (per chiudere crepe e fori), la spatola (serve a stendere lo stucco e ad appianare eventuali imperfezioni della superficie), la carta vetrata a grana fine (per livellare alla perfezione le stuccature), nastro da carrozzieri e nastro da imballaggi (vedasi paragrafo successivo), teli di nylon per i mobili o i pavimenti, carta di giornale o riviste, spugna sintetica (per pulire le pareti dal grasso e utile qualora si decidesse di tinteggiare utilizzando la tecnica della spugnatura), stracci di varie dimensioni e lo spray antimuffa (oppure candeggina o acqua ossigenata). Possono anche tornare utili cacciavite, martello, pinzette e tenaglie.
Imbiancare casa “fai da te” – Operazioni preliminari
Le operazioni preliminari sono una parte fondamentale del processo di imbiancatura della casa; è doveroso premettere che le operazioni da compiere prima di imbiancare le pareti sono numerose ed è quindi necessario munirsi di una certa pazienza (e di tanto… olio di gomito) se vogliamo che i risultati siano più che soddisfacenti.
Prima ancora di calcolare il quantitativo di pittura necessaria per imbiancare le stanze che abbiamo deciso di rinnovare, è necessario, dopo aver rimosso tutti i mobili, i quadri e le mensole lasciando a nudo le pareti, verificare le condizioni di quest’ultime; se l’intonaco presenta piccole crepe, fori, scrostature, distacchi e altri problemi non così rilevanti da richiedere l’intervento di personale esterno, si dovrà procedere con le riparazioni necessarie utilizzando un apposito stucco a muro che dovrà essere applicato con una spatola; nel caso in cui i fori da riparare siano particolarmente grandi, una buona parte del buco andrà riempita con della carta di giornale bagnata altrimenti si rischia di utilizzare troppo stucco. Una volta terminate le operazioni di riparazione è opportuno lisciare la parete con carta vetrata molto fine.
Se le pareti da imbiancare presentano dei punti su cui si è formata la muffa (leggete il nostro articolo Togliere la muffa dai muri), questa andrà rimossa con cura perché, in caso contrario, ben presto finirà per affiorare di nuovo; l’eliminazione della muffa può essere fatta sia usando appositi prodotti facilmente reperibili in una qualsiasi ferramenta sia più “artigianalmente” utilizzando della candeggina diluita con acqua (in uno spruzzino di quelli utilizzati anche per stirare si mette una miscela composta da due terzi di acqua e da un terzo di candeggina). A chi dà fastidio l’odore pungente della candeggina possiamo consigliare l’utilizzo di acqua ossigenata a 130 volumi, ugualmente efficace, ma inodore. Nel giro di poco tempo le macchie saranno dissolte. Macchie particolarmente scure possono richiedere più applicazioni.
Non soltanto la muffa va eliminata dalle pareti, vanno tolti anche la polvere e lo sporco. Va rimossa inoltre la precedente pittura nel caso si tratti di tempera perché si rischia che, una volta imbiancate le pareti, la vecchia vernice porti via quella nuova; per vedere se si tratta di tempera basta strofinare la vecchia tinteggiatura con una spugna ben imbevuta d’acqua; se la vernice si gonfia o si dissolve si tratta di tempera e in questo caso va totalmente rimossa dalla parete. Se invece non si notano che minime dissolvenze e non vi sono rigonfiamenti, significa che l’imbiancatura precedente era stata effettuata con idropittura e non è necessario eliminarla.
Una volta terminate le operazioni di pulizia e stuccatura è necessario ricoprire gli interruttori della luce e le prese di corrente con della carta da carrozzieri che proteggerà questi oggetti dalle pennellate e che può essere rimossa velocemente senza alcun problema (si eviti il nastro da imballaggi), l’ideale sarebbe rimuovere le mascherine di plastica o di ottone e con la carta ricoprire il supporto sottostante; se la cosa vi sembra eccessivamente zelante, procedete ricoprendo direttamente le mascherine.
Ora è il momento di pensare ai mobili; in qualche caso la stanza può essere totalmente liberata posizionando la mobilia in altri locali; nel caso ciò non sia possibile o sia eccessivamente laborioso si dovranno ricoprire i mobili con carta o nylon; in commercio sono reperibili appositi teli, ma si può operare anche in questo caso in modo più artigianale utilizzando giornali e sacchi della spazzatura a uso condominiale, quelli più grandi.

Imbiancare casa: le operazioni preliminari sono una parte fondamentale del processo di imbiancatura
Coperti i mobili bisogna pensare a porte e finestre; l’ideale è rimuoverle ricoprendo poi con il solito nastro da carrozzieri i vari stipiti; se invece si decide di lasciarle al proprio posto è opportuno coprirle con cura perché la rimozione degli schizzi di tinta ci farà perdere tempo prezioso.
Ora dobbiamo pensare al battiscopa; anche in questo caso la soluzione è rappresentata dalla carta da carrozzieri, l’indispensabile alleato di tutti gli imbianchini professionisti e no.
Protetti i battiscopa è arrivato il momento di coprire i pavimenti. Molti li ricoprono con nylon e giornali, ma il nostro consiglio è di allungare un po’ i tempi e di utilizzare dei cartoni. L’idea è quella di creare una specie di “pavimento” supplementare in cartone unendo le varie parti con del nastro da imballaggi. Ci vorrà un po’ più di tempo, ma questa soluzione consente di muoversi agevolmente all’interno della stanza senza spostare o rompere teli di nylon o giornali; questo è ancora più vero se per imbiancare il soffitto e le parti più alte della parete si usa il “ponte” da lavori domestici (il cosiddetto trabattello), invece della scala; il primo, in effetti, è decisamente più pratico ed efficiente della seconda e consente un notevole risparmio di tempo (con il trabattello si riesce a tinteggiare una superficie più estesa senza dover scendere e spostarsi). La “pavimentazione” con cartoni potrà sembrare una lavorazione eccessivamente lunga, ma vedrete che alla fine il tempo risparmiato nelle operazioni di pulitura dei pavimenti sarà la miglior ricompensa.
Siamo quasi pronti, ma prima di cominciare a imbiancare è opportuno provare la pittura su una porzione di parete così da avere un’idea della densità della vernice e dell’effetto del colore (se si è scelto di utilizzare una tinta diversa dal bianco).
Imbiancare casa – Come procedere
Fatti gli opportuni calcoli, pulite le pareti, procuratisi gli attrezzi necessari ed effettuata la “prova vernice” si può iniziare a imbiancare. Per un miglior risultato è necessario imbiancare di giorno e avendo a disposizione un’ottima illuminazione.
Si inizia versando nella vaschetta o nel secchio una parte della vernice preventivamente diluita secondo le istruzioni riportate sulla confezione dopodiché si intinge il pennello (o il rullo) rimuovendo la vernice in eccesso con l’aiuto dell’apposita rete posta sul recipiente. Senza premere eccessivamente e senza effettuare passate troppo rapide si inizia a stendere la vernice; bisogna sempre iniziare dall’alto, prima si tinteggia il soffitto (si possono usare scala, trabattello oppure si applica un’apposita prolunga al pennello) e poi si passa alle pareti dall’alto verso il basso. Allo scopo di uniformare al massimo l’effetto, le passate vanno leggermente sovrapposte l’una all’altra. Si tinteggi circa un metro quadrato di superficie alla volta. I punti più difficili si tinteggiano, a seconda dei casi, con i pennelli tondi o le pennellesse.
Una volta data la prima mano di vernice è opportuno attendere 4-5 ore prima di procedere con la seconda. È infatti opportuno che la vernice sia totalmente asciutta; se si tinteggia nel periodo autunnale o in quello invernale i tempi saranno decisamente più lunghi.
Con la seconda mano si dovrà porre una maggiore attenzione a quei punti in cui il colore non appare steso in modo uniforme.
La velatura
La velatura è una finitura murale piuttosto semplice da eseguire, anche se occorre una buona manualità; si tratta sostanzialmente di una tecnica decorativa che dà alla parete un effetto estetico decisamente particolare. È una tecnica che viene utilizzata anche per le tinteggiature degli esterni.
Per ottenere pitture idonee alla velatura sono reperibili in commercio prodotti appositi che vanno aggiunti al colore che si decide di utilizzare. Si avranno quindi, a seconda dei casi, effetti lucidi, opachi o cerati.
Di norma la velatura viene effettuata impiegando una spugna o uno straccio, ma si possono utilizzare anche altri strumenti (appositi guanti, pennelli, frattazzi spugnati, spatole ecc.).
Le principali tecniche sono la spugnatura, la velatura a straccio e l’effetto spatola.

Imbiancare casa: esempio di pittura murale con velatura a pennello
La prima è la più diffusa e si esegue, com’è facilmente intuibile, con l’aiuto di una spugna sintetica oppure naturale. La spugna sintetica è una spugna che permette una finitura più compatta e uniforme, mentre la spugna naturale produce sfumature più disomogenee e varie; la scelta dipende dai gusti personali.
Per la posa esistono due metodi: “a mettere” e “a togliere”. Nel primo caso, dopo aver passato uno strato di fissativo e poi due mani di pittura con la tinta base, si procede inzuppando la spugna nella vernice per poi passarla sulla parete con tocchi delicati tamponando la parete in modo da provocare delle sbavature. Nel secondo caso invece si procede inizialmente con la stesura del prodotto per la velatura con pennello o rullo dopodiché si procede picchiettando la spugna sulla parete rimuovendo parte della pittura fino a ottenere l’effetto desiderato, generalmente più evidente di quello ottenibile con il metodo a mettere.
La velatura a straccio prevede l’utilizzo di uno straccio in cotone al posto della spugna; il risultato è quello di un effetto di spiegazzatura (il disegno che si ottiene dà l’idea di un panno di velluto stropicciato). L’esecuzione è simile a quella della spugnatura, si appallottola lo straccio e lo si intinge nel colore per poi picchiettare la parete tinteggiata con le mani di fondo.
L’effetto spatola è, dei tre citati, quello più complesso. Consente di ottenere il cosiddetto effetto marmorino (sulle pareti sono visibili una brillantezza e delle striature che ricordano una superficie marmorea). Si esegue con delle particolari pitture che vanno stese con una spatola (meglio se di plastica perché più maneggevole).
Al di là della tecnica che si decide di scegliere, è opportuno, prima di procedere con la stesura della velatura, fare qualche prova (magari sulle parti di parete che saranno poi coperte dai mobili) per avere un’idea dell’effetto cromatico che otterremo. Fare delle prove poi ci consente di capire meglio come muoverci e quale pressione utilizzare per applicare la vernice.
Imbiancare casa – Quali colori?
È necessario premettere che la scelta dei colori è del tutto personale; molti peraltro scelgono di imbiancare tutte le stanze utilizzando il colore bianco; molte persone però gradiscono dare un tocco più personale e optano una tinteggiatura di vari colori a seconda dell’ambiente. Proviamo a fornire qualche indicazione.
Nelle camere da letto degli adulti si tende, generalmente, a optare per colori rilassanti, quindi piuttosto tenui; se nella stanza gli arredi sono in legno ci si potrebbe orientare per un giallo o un rosa molto tenui. Se gli arredi sono chiari o addirittura bianchi ci si potrebbe orientare su celeste o verde decisamente tenui.
Nelle camere da letto dei bambini, in particolar modo se molto piccoli, ci si può sbizzarrire con colori anche piuttosto accesi, in modo da rendere molto vivace la stanza quindi rosso, azzurro, verde, sempre tenendo conto, ovviamente, della colorazione degli arredi.
Nel bagno sono consigliabili colori molto chiari, fra cui anche il bianco; la stessa cosa può dirsi per la cucina.
Nel soggiorno e nella sala da pranzo il colore è imprescindibile dall’arredamento; se questo è classico, si può optare per un giallo non troppo intenso o per un bianco ghiaccio; se l’arredamento è moderno la scelta è chiaramente più ampia e si può “osare” un po’ di più.