Il Ficus benjamina (o beniamino, termine comune in italiano) è una delle più comuni piante da appartamento. Si tratta di una pianta arborea originaria dell’Asia sudorientale appartenente alla grande famiglia delle Moracee (ne fanno parte una quarantina di generi e circa un migliaio di specie diffuse per la maggior parte nelle aree tropicali e subtropicali). Nelle zone di origine il beniamino può raggiungere altezze considerevoli (circa 30 m), mentre in appartamento, o comunque se coltivato, arriva al massimo a tre metri; ha rami piuttosto fini e flessibili e foglie di forma ovale, lucide di colore verde chiaro quando la pianta è giovane; in seguito, si fanno più scure.
In Europa il Ficus benjamina è utilizzato soprattutto come pianta da interno; in effetti si tratta di una pianta elegante e dalle interessanti caratteristiche decorative e, peraltro, a differenza di altre piante, non richiede attenzioni troppo particolari; è spesso denominato “fico iangente”.
Esistono diverse cultivar di Ficus benjamina, fra le più note vanno senz’altro ricordate il Ficus benjamina ‘Exotica’, il Ficus benjamina ‘Golden King’, il Ficus benjamina ‘Nuda’ e il Ficus benjamina ‘Mini Gold’.
Ficus benjamina – Cura
La coltivazione del Ficus benjamina è relativamente impegnativa.
Luce – Per quanto riguarda il posizionamento, quello ideale dovrebbe essere vicino a una finestra che garantisca una certa luminosità per la maggior parte del giorno; l’importante è fare però attenzione che il Ficus benjamina non sia esposta ai raggi solari diretti. È opportuno, ogni tanto, ruotare la pianta. Se è vero che i raggi solari diretti fanno male alla pianta, è altrettanto vero che troppa poca luce è altrettanto deleteria. Si posizioni quindi il beniamino in un luogo ben illuminato e arioso.
Temperatura – Per quanto concerne la temperatura, il beniamino avrebbe bisogno di almeno 18 °C (ideale 22 °C), cosa che nei mesi invernali non è un problema dato che vi sono i riscaldamenti in funzione; nelle ore notturne la temperatura può farsi decisamente più bassa (dipende da come viene impostato il timer dell’impianto di riscaldamento), ma il Ficus benjamina è comunque in grado di adattarsi bene anche a temperature sui 13-14 °C. In generale però è opportuno evitare bruschi sbalzi di temperatura e l’esposizione a correnti d’aria, soprattutto se fredde.
Terreno – Anche per quanto riguarda il substrato di crescita non hanno esigenze eccessive, ma il loro ideale è un terreno ricco e poco acido; si può quindi utilizzare una miscela di terra di bosco mischiata ad argilla e stallatico. L’importante è evitare che si formino ristagni idrici che queste piante, pur desiderando radici umide e fresche, temono particolarmente. È pertanto consigliabile che nel fondo del vaso siano posti della ghiaia e dei cocci in modo da far sì che l’acqua defluisca sempre in modo corretto. Si può utilizzare anche dell’argilla espansa, ma non è opportuno esagerare con la quantità perché secondo alcuni, impregnandosi eccessivamente di acqua, potrebbe favorire gli attacchi fungini.
Moltiplicazione – Per quanto riguarda la modalità di riproduzione, quella più utilizzata è la talea. L’operazione dovrebbe essere effettuata a metà della stagione primaverile.
Praticamente si effettua un prelievo di alcune porzioni apicali di ramo della lunghezza di circa 10 cm avendo cura di tagliare all’altezza di un nodo; si tolgono le foglie eventualmente presenti nella parte bassa, mentre quelle nella parte più alta devono essere tagliata a metà. Compiute queste operazioni si mettono le talee in un composto di sabbia e torba oppure di agriperlite e torba assicurandosi che rimanga sempre costantemente umido.
Le talee vanno poi sistemate in un ambiente umido e in cui la temperatura non vada mai sotto i 15 °C. Dopo un paio di mesi, se tutto è andato liscio, si dovrebbero vedere i primi risultati.
Nel corso dei mesi più caldi, se lo si desidera, la pianta può essere messa all’esterno; ci si ricordi però che va evitata, come detto, l’esposizione diretta ai raggi del sole perché ciò danneggerebbe anche gravemente le foglie.
Annaffiatura – Le irrigazioni del Ficus benjamina devono essere effettuate in modo tale che il substrato sia sempre abbastanza umido (ribadiamo però l’importanza dell’evitare i ristagni d’acqua); nel corso della stagione vegetativa della pianta (ovvero dagli inizi del mese di aprile alla fine del mese di ottobre) le irrigazioni devono essere più frequenti; nei mesi invernali, invece, bisogna regolarsi sull’effettiva necessità della pianta; di norma, se l’abitazione è costantemente riscaldata, occorreranno più interventi; se invece l’ambiente è abbastanza freddo potrebbero essere sufficienti due o tre interventi nel giro di un mese. Comunque sia, è sempre il “test del dito” che ci informa sulla necessità di un eventuale intervento di annaffiatura. Ci si ricordi, al momento dell’irrigazione di vaporizzare anche un po’ d’acqua sul fogliame (i ficus sono piante di origine tropicale e subtropicale e in quelle zone l’apporto idrico alle piante non dipende soltanto dalle piogge, ma anche dall’alto tasso di umidità dell’aria.
Potatura – Per quanto concerne le potature, quella del Ficus benjamina dovrebbe essere effettuata nel corso della primavera; la potatura serve a rendere più ordinata la chioma e a far sì che la pianta sviluppi nel modo più armonioso possibile. Nel caso di rami particolarmente grandi, è consigliabile una potatura invernale (d’inverno il Ficus produce una quantità minore di sostanza lattiginosa). Se si ritiene che la potatura sia necessaria, si può al più ricorrere a una semplice cimatura eliminando i germogli appena nati.
Rinvaso – Per quanto concerne il rinvaso, questa operazione va effettuata ogni due o tre anni o anche prima nel caso in cui le dimensioni della pianta non siano proporzionate a quelle del contenitore. Non esiste un periodo migliore per effettuare il rinvaso, lo si può infatti effettuare in qualsiasi periodo dell’anno. Chi vuole procrastinare il rinvaso deve arricchire il terreno con concimazioni opportune al fine di reintegrare le sostanze nutritive che man mano vanno perdute.

Il Ficus Benjamina nel linguaggio comune è detto anche semplicemente beniamino o bengiamino; è noto anche come “fico piangente”
Malattie e avversità – Uno dei principali problemi del Ficus benjamina è l’ingiallimento delle foglie. Il problema può dipendere da vari fattori; l’importante, comunque, è intervenire tempestivamente perché, se il problema viene trascurato, c’è il concreto rischio che la pianta finisca per rovinarsi irreparabilmente.
L’ingiallimento delle foglie può essere causato da un substrato eccessivamente povero di sostanze nutritive, ma anche da un posizionamento scorretto (ci si ricordi che un’esposizione diretta ai raggi solari può rovinare la pianta nel giro di poco tempo) o da eccessive irrigazioni.
Il Ficus benjamina può anche subire diversi attacchi da parte di funghi, parassiti e insetti vari. Quelli che più frequentemente danneggiano il beniamino sono gli acari, le cocciniglie e i tripidi. Queste avversità possono manifestarsi con decolorazioni del fogliame, con macchie gialle o marroni, bruciature o deperimento.
Per rimediare a queste problematiche è opportuno consultarsi con il personale dei negozi specializzati o con quello di un vivaio illustrando attentamente i sintomi che la pianta sta accusando.