Leggere le etichette dei detersivi è molto importante perché i rischi salutistici e ambientali dell’impiego di detersivi non possono essere giudicati trascurabili o bassi, è pertanto di grande importanza conoscere il più possibile del prodotto che stiamo usando.
In Europa, il regolamento CLP (Classification, Labelling and Packaging) su classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche disciplina il modo in cui le etichette dei detergenti per la casa e dei prodotti di manutenzione devono presentare al pubblico le informazioni sui pericoli relativi ai prodotti, al fine di ottimizzare il loro impiego in difesa della salute dell’uomo e dell’ambiente.
In genere, sui detersivi l’etichetta è più orientata a fornire informazioni sulle modalità e i rischi di impiego piuttosto che sugli ingredienti. Da notare che le informazioni sulla sicurezza sono state aggiornate nel 2017.
La sicurezza secondo la normativa UE
Pericolo per la salute derivante da contatti esterni (irritazione della pelle, sensibilizzazione o grave irritazione degli occhi) o da ingestione.
Indica rischi ancora più gravi per la salute. Il prodotto deve essere maneggiato con cura e assolutamente non ingerito o inalato.
I precedenti due simboli erano unificati prima del 2017 nell’unico simbolo con la croce di Sant’Andrea.
Ora i due simboli indicanti pericolosità sono accompagnati da diciture:
- Attenzione (pericolo meno grave)
- Pericolo (pericolo più grave).
Queste diciture sono ulteriormente specificate con:
- indicazioni di pericolo (per esempio Causa irritazione della pelle, Provoca grave irritazione oculare);
- consigli di prudenza (per esempio Tenere fuori dalla portata dei bambini, Proteggere gli occhi e il viso, Lavare accuratamente le mani dopo l’uso), suggerimenti per un uso sicuro, atti a prevenire incidenti;
- modalità di intervento (per esempio IN CASO Dl CONTATTO CON GLl OCCHl: sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Continuare a sciacquare. Se l’irritazione persiste, consultare un medico).
Questo simbolo indica che il prodotto è infiammabile; è presente in deodoranti per ambiente, insetticidi, lucidi, pulitori per forno, prodotti per la pulizia del parabrezza, pulitori per vetri, alcuni pulitori universali, disinfettanti per le mani. Ovviamente va tenuto lontano da fonti di calore e il contenitore deve essere sempre ben chiuso.
Questo simbolo indica che il prodotto è pericoloso per l’ambiente (cioè diventa tossico se diffuso attraverso le acque) per cui si deve evitarne il rilascio e si devono raccogliere le fuoriuscite.
Questo simbolo indica che può provocare gravi lesioni oculari; è presente su detergenti per bucato, detergenti per lavastoviglie, pulitori universali, alcuni detersivi liquidi per piatti a mano, pulitori per scarichi caustici, pulitori acidi per WC, anticalcare.
Informazioni dai produttori
Per iniziativa volontaria dei produttori europei, molti prodotti per uso domestico riporteranno anche altri simboli, diversi dai simboli di pericolo precedentemente illustrati.
Ecco la raccolta dei simboli (altre informazioni le trovate su www.cleanright.eu, il portale ufficiale europeo dei consumatori dell’industria dei detergenti e dei prodotti per la manutenzione; cleanright è un’iniziativa di A.I.S.E., International Association for Soaps, Detergents and Maintenance Products; l’acronimo deriva dalle iniziali francesi dell’associazione):
Analogamente possono comparire sul prodotto informazioni riguardanti la sostenibilità:
Per esempio, impostando la temperatura a 30 °C anziché a 0 °C, si risparmia fino al 60% di energia, ottenendo comunque un bucato pulito.
Il dosaggio
Molti detergenti danno consigli sulla quantità ideale di prodotto da utilizzare per ottenere i migliori risultati di pulizia per il bucato, il pavimento ecc. Grazie alle indicazioni presenti sull’etichetta si otterranno i migliori risultati e si tutelerà l’ambiente. Ecco un esempio:
Ingredienti e allergeni
Mentre per i cosmetici è possibile avere sull’etichetta un INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), per i detersivi non è, in genere, previsto qualcosa di altrettanto completo, anche per i prodotti dichiarati come “ecologici”.
L’informazione di contattare il produttore via mail o tramite il numero verde (di solito presente in etichetta) dà una buona indicazione sulla serietà di chi c’è dietro a ciò che si vorrebbe acquistare: tanto più celeri e dettagliate sono le informazioni ricevute e tanto più affidabile appare il produttore. Anche la visita del sito web può essere utile, ma occorre rilevare che il sito potrebbe avere un’impronta tipicamente commerciale e “tacere” eventuali pecche del prodotto nella scheda che lo presenta (come avviene in ambito alimentare, un “senza questo” non vuol dire che “quello”, altrettanto sospetto, non sia presente!).
Il regolamento UE sui detergenti stabilisce quali informazioni relative agli ingredienti devono essere incluse nelle etichette dei detergenti, per esempio per evitare allergie che, se anche non comunissime, possono presentarsi in una piccola percentuale di utilizzatori. Purtroppo, sull’etichetta gli ingredienti sono a volte raggruppati in famiglie e informazioni più dettagliate si possono ottenere solo online.
Abrasivi – Favoriscono la rimozione di diversi tipi di sporco da varie superfici attraverso l’azione meccanica.
Sorgenti di alcalinità – Aumentano l’alcalinità del prodotto per favorire lo scioglimento dello sporco.
Agglomeranti – Sostanze aggiunte per fornire proprietà adesive in modo che gli ingredienti solidi si attacchino gli uni agli altri, come nel caso delle compresse.
Precursori di sbianca – Reagiscono nel lavaggio formando lo sbiancante.
Builders – Riducono l’effetto della durezza dell’acqua rimuovendo gli ioni di calcio e magnesio e aumentano l’efficacia del detergente. Fra essi, i fosfati, oggi quasi completamente eliminati, a causa delle limitazioni imposte alla quantità di fosfati contenuti nei detergenti per bucato e nei prodotti per lavastoviglie destinati al largo consumo. Altri builders sono i policarbossilati, i citrati, i silicati alcalini e il carbonato di sodio.
Inerti – Aggiunti per aumentare il volume di un prodotto attraverso la diluizione, in modo che possa essere utilizzato nella concentrazione corretta.
Coloranti – Ingredienti in grado di colorare il prodotto.
Inibitori della corrosione – Aggiunti per prevenire la corrosione.
Enzimi – Aggiunti per aumentare la velocità delle reazioni chimiche, per esempio per garantire un maggiore grado di rimozione delle macchie, il bianco splendente, la cura dei tessuti e dei colori e le prestazioni di pulizia complessive.
Profumazioni – Danno al prodotto un profumo gradevole nella confezione e durante l’uso. La normativa UE indica 26 allergeni presenti nelle profumazioni; se uno di essi è utilizzato in misura superiore allo 0,01% del peso del prodotto deve essere indicato sull’etichetta.
Idrotropi – Aumentano la solubilità delle sostanze detergenti.
Agenti ossidanti (sbiancanti) – Servono a togliere le macchie per ossidazione (sbiancamento). In genere, sono a base di ossigeno o di cloro.
Conservanti – Proteggono i prodotti dalla proliferazione microbica e dal deterioramento. Sono sempre indicati sull’etichetta con la loro denominazione INCI.
Sequestranti – “Sequestrare” significa formare un complesso stabile con gli ioni in modo che questi ultimi non siano più in condizione di reagire, provocando effetti negativi sulle prestazioni, l’aspetto o la stabilità del prodotto. Un esempio sono i fosfonati.
Solventi – Utilizzati per sciogliere altri ingredienti.
Tensioattivi – Modificano la tensione superficiale dell’acqua per facilitare la pulizia, bagnare le superfici, creare la schiuma ed emulsionare (l’emulsione è la sospensione uniforme di un liquido all’interno di un altro).
Agenti di controllo della viscosità – Controllano la viscosità del prodotto.
Acqua – Ovviamente usata per sciogliere sostanze idrosolubili.
Regolatori di pH – Aggiunti per controllare l’acidità/alcalinità dei prodotti.
Oltre alle informazioni fornite dal produttore si possono ottenere approfondimenti scaricando la brochure dell’A.I.S.E.

I detergenti si trovano sotto varie forme (liquido, polvere, pasta, barre, pani, pezzi ecc.)
Certificazioni
Oltre alle indicazioni precedentemente riportate, sull’etichetta possono comparire certificazioni che offrono garanzie ulteriori.
Ecolabel – (www.ecolabel.eu) – Il marchio UE che premia la qualità ecologica dei prodotti (e dei servizi) migliori dal punto di vista ambientale (lungo tutto il proprio ciclo di vita), pur mantenendo elevati standard di prestazioni ed efficacia. Il marchio attesta che il prodotto prescelto ha un ridotto impatto ambientale.
Icea – L’Istituto Europeo per la Certificazione Etica e Ambientale propone due certificazioni, dedicate all’Eco Detergenza e all’Eco Bio Detergenza, orientate a stabilire la sostenibilità ambientale e la sicurezza salutistica degli imballaggi.
Aiab – (www.aiab.it) – Con il marchio Aiab Detergenza Pulita l’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica ha definito disciplinari per valutare l’efficacia e la sicurezza dei prodotti (ridotto impatto ambientale, rispetto per la salute, pulito ecologico e sicuro, materie prime utilizzate approvate singolarmente e provenienti, in base a quanto è possibile reperire sul mercato, da agricoltura biologica).
Lav – (www.lav.it) – La Lega Anti Vivisezione permette alle aziende di esporre il proprio marchio soltanto se trattasi di prodotti i cui ingredienti sono Non Testati Su Animali.