Meglio un bagno con doccia o con la vasca? Sicuramente la prima è la scelta più moderna e pratica, peraltro la doccia rappresenta la soluzione ideale per coloro che intendono sfruttare al massimo uno spazio ridotto del proprio bagno. Ma i vantaggi rispetto alla vasca non finiscono certo qui; utilizzare la doccia comporta un minore spreco di acqua; un bagno fatto in vasca richiede invece una quantità di acqua non indifferente (senz’altro più di 150 litri), mentre un utilizzo oculato della doccia, magari interrompendo il getto mentre ci si insapona, può farci risparmiare decine di litri.
L’accesso alla doccia poi, soprattutto per alcune persone che hanno problemi nel muoversi, è sicuramente più agevole se si adottano i giusti accorgimenti.
La preparazione inoltre è sicuramente più rapida e anche il tempo necessario per l’igiene personale si riduce drasticamente.
Infine, cosa non di poco conto, l’igiene è sicuramente maggiore visto che il contatto è con l’acqua corrente, anziché con quella ferma.
Come scegliere la doccia
Scegliere una doccia vuol dire scegliere i tre elementi che la compongono e che vanno ben coordinati tra loro, ovvero il piatto doccia, il box doccia e il diffusore (soffione).
La prima cosa da valutare al momento di installare, o far installare, è sicuramente lo spazio disponibile e quindi bisogna partire dal piatto doccia.
Il piatto doccia – Una volta deciso il posto dove la doccia dovrà essere installata, si dovranno valutare ingombro a terra (considerando che, in casi particolarmente complessi o spazi non regolari, c’è la possibilità di ricorrere a modelli in acrilico che possono essere tagliati a misura) e forma del piatto.
Sul mercato sono disponibili diverse sagome (rettangolare, quadrata, pentagonale e semicircolare); la scelta sarà basata anche sul gusto personale e sulla tipologia di bagno.
Il piatto può essere installato con diverse modalità ovvero con installazione da appoggio (modalità tradizionale; rialzato rispetto al livello di terra, praticamente forma una specie di gradino per poi riabbassarsi internamente), a incasso (parzialmente inserito nel massetto; il bordo del piatto è sottile, ma comunque percettibile) o a filo pavimento (piatto la cui superficie è praticamente in continuità con quella del pavimento).
A seconda della modalità di installazione si dovrà scegliere un determinato modello.
I piatti doccia più diffusi sono quelli realizzati in ceramica e in vetroresina; la superficie può essere liscia oppure antiscivolo; vi sono poi modelli più o meno resistenti a graffi e urti.
Una volta scelto il piatto doccia si passa al box.
Il box doccia – La scelta del box deve essere attentamente valutata perché è quella che condiziona maggiormente l’arredamento del bagno. Sul mercato sono disponibili diversi modelli che si distinguono principalmente per il tipo di apertura e per i materiali con cui sono stati realizzati.
I materiali più utilizzati per la realizzazione dei box doccia sono il PVC e il vetro. Quelli in PVC sono più economici, mentre quelli in cristallo sono decisamente più costosi, anche se, dal punto di vista estetico, sono da considerarsi superiori.
Il vetro del box può essere trasparente, opaco, stampato o serigrafato. Al di là dell’aspetto esteriore, la cosa che deve essere principalmente valutata è che esso sia stato temperato termicamente perché ciò assicura una maggiore resistenza e quindi una durata più lunga. Peraltro i vetri temperati sono decisamente più sicuri di altri tipi di vetro perché, nel caso dovessero rompersi, si frantumeranno in pezzetti piccolissimi, stondati e, quindi, non taglienti.
Ovviamente, la scelta del box sarà condizionata anche dalla presenza di una vecchia doccia preesistente e quindi un piatto doccia già pronto oppure dal fatto che il bagno sia di nuova costruzione.
Per quanto riguarda i tipi di apertura, anche in questo caso vi sono diverse possibilità di scelta; l’apertura può essere infatti a battente (ciò implica un maggiore spazio a disposizione nel caso in cui l’apertura sia verso l’esterno del box doccia; si deve infatti considerare la presenza degli altri elementi di arredamento), scorrevole (una soluzione che ottimizza lo spazio perché l’anta del box scorre sulla guida e si ferma a metà apertura e non richiede spazi supplementari), a libro (un tipo di apertura che permette un notevole guadagno di spazio; è la scelta più idonea per bagni lunghi e stretti), a soffietto (una scelta abbastanza pratica e fra le più economiche).

I materiali più utilizzati per la realizzazione dei box doccia sono il PVC e il vetro
Il diffusore – Il diffusore, detto anche soffione, è il terzo elemento fondamentale. A seconda della potenza del diffusore variano generalmente anche le sue dimensioni; di norma, più grande è il diffusore, più forte è il getto; ovviamente è maggiore anche lo spreco d’acqua; la potenza è comunque regolabile; regolabile è anche la modalità del getto che può essere a pioggia oppure a massaggio o altre modalità ancora a seconda di quanto è sofisticato il diffusore.
Per quanto concerne l’altezza, quella giusta è di 200-210 cm dal piatto doccia; chi desidera altezze diverse dovrebbe comunicarlo all’installatore al momento della posa.
Alcuni soffioni ultramoderni, da fissare al soffitto, sono dotati di comandi elettrici che possono gestire acqua, aria e luce.
Comunque sia la scelta del soffione va valutata in ultima analisi rifacendosi all’ampiezza della cabina e alle esigenze degli utilizzatori. I soffioni grandi, che siano a soffitto o a parete con un braccio piuttosto sporgente, richiedono box doccia piuttosto ampi; per i box standard (gli 80×80 cm per intendersi) vanno bene che le aste fisse con le doccette che possono essere regolate in altezza oppure le colonne con soffione fisso che possono avere anche una doccetta supplementare per soddisfare qualsiasi esigenza.
Un ultimo cenno va ai rubinetti. Le caratteristiche dei rubinetti per la doccia sono sostanzialmente quelle illustrate per gli altri tipi di rubinetto utilizzati nel bagno (vedasi il nostro articolo Rubinetti da bagno).
La scelta è amplissima, sia per quanto riguarda le caratteristiche sia per quanto riguarda il design; in linea generale si può scegliere fra rubinetti esterni oppure da incasso, entrambi con termostato oppure con miscelatori o, ancora, con doppia uscita caldo e freddo.