Dieffenbachia è un genere di erbacee perenni sempreverdi della famiglia delle Aracee. Il nome del genere deriva dal nome del naturalista tedesco Ernst Dieffenbach e identifica un genere di piante che conta circa una trentina di specie.
La dieffenbachia è una delle piante da appartamento più diffuse e apprezzate, non soltanto per la sua innegabile bellezza, ma anche per il fatto che si tratta di una pianta molto semplice da coltivare anche da coloro che non sono troppo esperti nell’arte del giardinaggio.
Le dieffenbachie si caratterizzano per il loro fusto carnoso ed eretto e per le loro foglie oblunghe di notevoli dimensioni che a seconda delle specie sono macchiate o marmorizzate di bianco, avorio o verde chiaro.
Se le foglie della dieffenbachia sono particolarmente appariscenti, lo stesso non si può dire dei fiori, piuttosto piccoli e insignificanti generalmente raccolti in una pannocchia molto piccola che fanno la loro comparsa nel corso della stagione estiva.
Come detto, le specie di dieffenbachia sono circa una trentina, ma quelle più diffuse negli appartamenti della nostra penisola sono soprattutto quattro:
- Dieffenbachia amoena
- Dieffenbachia picta
- Dieffenbachia x bausei
- Dieffenbachia oerstedii.
La Dieffenbachia amoena è, fra le quattro, la specie più diffusa nelle abitazioni e nei giardini del nostro Paese; è originaria di alcune zone dell’America tropicale; viene detta anche Dieffenbachia gigante; ha un fusto robusto che può raggiungere i due metri di altezza e foglie molto grandi di color verde scuro con macchie giallo e crema.
La Dieffenbachia picta è una specie che conta moltissime cultivar, con la specie amoena, la più commercializzata; è originaria del Brasile; il fusto può arrivare a circa due metri di altezza; le foglie sono ovali lanceolate e di color verde chiaro con bordi e nervature verdi e con macchie di colore crema. È nota anche come Dieffenbachia maculata o Dieffenbachia seguine. Fra le cultivar, da ricordare, ‘Antioquiensis’ (foglie verdi scure maculate di giallo), ‘Barraquinia’ (foglie di un verde brillante maculate di bianco e picciolo avorio), ‘Superba’ (foglie verdi scure maculate di bianco), ‘Exotica’ (foglie di un giallo pallido con margini e nervatura principale verde), ‘Roehrsii’ (foglie giallo-verdi e nervature laterali color avorio).
La Dieffenbachia x bausei è un ibrido (ottenuto dall’incrocio tra Dieffenbachia picta e Dieffenbachia weiri) che si caratterizza per le sue grandi foglie dalla forma acuminata e di colore giallo-verdastro che presentano macchie di colore bianco o verde piuttosto scuro.
La Dieffenbachia oerstedi, originaria della Costa Rica e del Guatemala, è una specie con foglie grandi e dalla forma ovale e di colore verde scuro; sono presenti nervature bianche con una sottile venatura color avorio.

Dieffenbachia picta
Dieffenbachia – Cura
La dieffenbachia non è una pianta particolarmente esigente e la sua cura non è difficile.
Luce – La dieffenbachia è una pianta che ama la luce, ma si deve evitare di posizionarla in luoghi esposti ai raggi solari diretti che potrebbero danneggiare le foglie; queste ultime dovrebbero essere pulite periodicamente ogni due o tre settimane con un panno morbido leggermente inumidito; è decisamente sconsigliato l’utilizzo dei lucidanti fogliari.
Temperatura – Per quanto riguarda la temperatura, quella ideale è compresa tra i 25 e i 30 °C circa; nelle stagioni più fredde può sopportare temperature inferiori, comprese tra i 15 e i 18 °C circa, ma temperature ancora più basse potrebbero danneggiare la pianta, molto amante del caldo. Considerando ciò è decisamente consigliabile far sì che la pianta non sia esposta a correnti d’aria o subisca bruschi cambiamenti di temperatura.
Terreno – Per quanto concerne il substrato di coltivazione, quello ideale è un mix lievemente acido (pH 5,5-6,5) di torba fibrosa (circa l’80-90%) e perlite (10-20% circa); in alternativa si può utilizzare un mix di torba, foglie di faggio, aghi di pino e perlite. Sul fondo del contenitore è consigliabile mettere dei pezzi coccio atti a favorire il drenaggio dell’acqua di irrigazione. Negli anni intermedi è consigliabile, all’inizio della stagione primaverile, rimuovere i primi cm del substrato sostituendoli con del terriccio fresco.
Animali – Le foglie i fusti della dieffenbachia contengono sostanze tossiche che possono irritare la bocca, occhi e mucose in genere; occorrono quindi certe cautele nel caso in cui nella casa vi siano bambini piccoli o animali domestici.
annaffiature – Relativamente ai fabbisogni idrici, si deve far attenzione che il substrato di coltivazione rimanga sempre umido, anche se vanno accuratamente evitati i dannosi ristagni idrici pena il marcire dell’apparato radicale. Ci si ricordi di provvedere a regolari nebulizzazioni allo scopo di mantenere un tasso di umidità relativamente elevato intorno alle fronde.
Concimazione – Per quel che riguarda la concimazione, si può ricorrere a fertilizzanti liquidi da miscelare con l’acqua utilizzata per le annaffiature; le concimazioni andrebbero effettuate ogni quindici giorni per tutto il periodo che va dall’inizio della stagione primaverile fino ad arrivare alla fine del periodo estivo. Nel corso dei mesi invernali si effettui una concimazione al mese. Il concime ideale dovrebbe contenere 10 parti di azoto, 1 di fosforo e 6 di potassio. Per quanto riguarda il dosaggio, è opportuno utilizzare quantitativi inferiori a quelli riportati nelle istruzioni della confezione che, generalmente, sono troppo abbondanti.
Potatura – La dieffenbachia, di norma, non necessita di potatura; vanno però rimosse le foglie secche perché potrebbero veicolare malattie parassitarie.
Il rinvaso va effettuato ovviamente quando il contenitore non è più in grado di contenere le radici della pianta e comunque è buona norma procedere con tale operazione ogni tre anni al massimo per rinnovare il substrato. Una volta effettuato il rinvaso, si comprima il terriccio e si proceda con un’abbondante annaffiatura facendo attenzione che l’acqua in eccesso non ristagni.
Una raccomandazione: come già accennato nella prima parte dell’articolo, la dieffenbachia contiene sostanze tossiche presenti un po’ in tutte le sue parti e, conseguentemente, è consigliabile effettuare le varie lavorazioni indossando un paio di guanti da giardinaggio.

Dieffenbachia amoena
Moltiplicazione – La riproduzione della dieffenbachia è generalmente effettuata tramite talea. Il momento più opportuno è quello compreso tra gli inizi del mese di maggio e la fine del mese di settembre.
La procedura è sostanzialmente la seguente: per prima cosa è necessario asportare un ramo con tre o quattro foglie completamente aperte; il taglio deve essere fatto obliquamente utilizzando un coltello disinfettato e ben affilato; una volta effettuato il taglio è necessario attendere due o tre ore prima di procedere con altre operazioni perché si deve far asciugare del tutto il lattice che uscirà dal punto di taglio. Trascorso il tempo necessario si taglia la parte basale del ramo asportato che, preferibilmente, dovrebbe avere una gemma laterale; la talea con le foglie deve avere una lunghezza di circa 25 cm, mentre il moncone con la gemma laterale deve essere di circa 15 cm.
A questo punto si prepara il substrato per la radicazione utilizzando una miscela in parti uguali di terriccio erboso e sabbia di fiume. Poi si procede mettendo sul fondo di un vaso di 14 cm di diametro una piccola quantità di argilla espansa, sopra l’argilla si sistema il substrato preparato in precedenza. Si inserisce centralmente la talea nel vaso e si schiaccia il terriccio alla base dello stelo. Il vaso deve essere mantenuto per circa 7-8 settimane in un ambiente lievemente ombreggiato, ma con una temperatura di circa 25 °C. Durante questo periodo si procederà annaffiando leggermente il substrato facendo attenzione che non rimanga mai del tutto asciutto.
Trascorse le 7-8 settimane la talea dovrebbe emettere radici; nel corso della primavera successiva si potrà cambiare contenitore passando a un diametro maggiore (18 cm).

Dieffenbachia oerstedii
Malattie e avversità – Di seguito un elenco dei principali problemi che si possono incontrare nella gestione di una dieffenbachia.
Se ci si accorge che la pianta non cresce in modo regolare e le foglie sono piuttosto pallide, molto probabilmente il problema è legato a concimazioni non ottimali; si provveda quindi a concimare la pianta in modo più adeguato, eventualmente aumentando i dosaggi fino a ora utilizzati.
Se le foglie della pianta sono appassite, pendenti e scoloriti le ragioni possono essere due: irrigazioni eccessivamente abbondanti oppure temperatura ambientale troppo fredda.
Nel caso in cui si notino sul fogliame delle macchie di forma rotondeggiante che tendono ad assumere un colore marrone e si seccano velocemente se l’ambiente è secco oppure si trasformano in vescicole piene di liquido nel caso di ambiente umido, è molto probabile che la pianta sia stata attaccata da un batterio chiamato Erwinia chrysanthemi var. dieffenbachiae. Si tratta di una malattia grave e non è affatto semplice salvare la pianta; si può comunque tentare di porre rimedio asportando le foglie malate che andranno bruciate dopodiché si dovrà effettuare un rinvaso sostituendo tutto il vecchio terriccio. Le forbici utilizzate per il taglio dovranno poi essere accuratamente disinfettate perché si potrebbe trasmettere la malattia ad altre piante.
Nel caso in cui la pianta presenti sui bordi delle striature di color marrone con chiazze necrotiche, è probabile che la pianta abbia ricevuto raggi solari diretti; è quindi necessario trovarle un posizionamento più adeguato.
La presenza di macchie sulla pagina inferiore delle foglie può indicare che la dieffenbachia è stata attaccata dalla cocciniglia farinosa. Si può porre rimedio pulendo la pianta con del cotone imbevuto di alcol oppure lavandola con acqua e sapone neutro utilizzando una spugna; il sapone poi dovrà essere delicatamente, ma completamente rimosso. In alternativa si può ricorrere ad antiparassitari specifici.
La dieffenbachia può essere attaccata anche dal ragnetto rosso; in questo caso si noterà che le foglie cominciano a ingiallire dopodiché si accartocceranno e cadranno.
Si può rimediare utilizzando un insetticida specifico; in seguito, si dovranno effettuare nebulizzazioni più abbondanti perché è spesso la mancanza di umidità che favorisce l’insorgenza di questa malattia.