La cassaforte è uno dei migliori mezzi che si hanno a disposizione per proteggere documenti (atti legali, contratti, titoli ecc.) e oggetti preziosi (denaro, gioielli, ricordi di alto valore affettivo) che vengono custoditi all’interno della nostra abitazione; peraltro una cassaforte torna utilissima per tenere fuori dalla portata dei bambini alcuni oggetti che potrebbero rivelarsi particolarmente pericolosi come medicinali particolari o armi da fuoco.
I pericoli principali dai quali una cassaforte deve proteggere il suo contenuto sono lo scassinamento, l’incendio, gli agenti ambientali (calore e umidità in primis) e il pericolo che contenuti pericolosi siano alla portata dei bambini.
Essenzialmente una buona cassaforte deve caratterizzarsi per:
- alta resistenza allo scasso
- resistenza al fuoco
- ottimo isolamento dagli agenti atmosferici
- ottimo ancoraggio alla parete (nel caso di cassaforte mobile; vedasi più avanti il paragrafo Classificazione).
Giova ricordare che nell’ambito della Comunità Europea, le casseforti devono soddisfare i requisiti previsti dalla norma UNI EN 1143-1:2009 (Mezzi di custodia – Requisiti, classificazione e metodi di prova per la resistenza all’effrazione di casseforti, porte per camere corazzate e camere corazzate); si tratta, riassumendo molto velocemente, di una normativa che classifica i vari mezzi di custodia riportandone la loro resistenza all’effrazione con mezzi come cannelli ossidrici od ossiacetilenici, trapani ecc. I gradi di resistenza previsti dalla norma sono 14 (vanno da 0 a 13).
Esiste anche una normativa europea relativa alle serrature, la UNI EN 1300:2011 (Mezzi di custodia – Classificazione delle serrature di alta sicurezza in base alla loro resistenza ad un’apertura non autorizzata) e una relativa anche ai cilindri per serrature (la UNI EN 1303).
La grandezza della cassaforte
Prima di chiedersi quale tipo di cassaforte ci serve (come vedremo ne esistono diverse tipologie) bisogna domandarsi cosa intendiamo custodire al suo interno; dalla risposta a questa domanda, infatti, dipendono le dimensioni che la nostra cassaforte dovrà avere.
L’offerta del mercato in questo senso è molto ampia e si va da casseforti molto piccoli a oggetti di dimensioni ragguardevoli. Se, per esempio, siamo alla ricerca di una cassaforte che contenga pochi gioielli di famiglia, contanti e libretti di assegni, non è necessario orientarsi su modelli particolarmente voluminosi; esistono infatti casseforti le cui altezza e larghezza non superano i 15 cm e la cui profondità non arriva ai 10.
Una volta che si è ben sicuri di quello che dovrà essere il contenuto della cassaforte si potranno analizzarne le varie tipologie.
Casseforti a muro, a pavimento e mobili
Le casseforti possono essere classificate basandosi due criteri: in base all’eventuale meccanismo di fissaggio e in base al meccanismo di apertura.
Relativamente all’eventuale meccanismo di fissaggio si distinguono tre categorie di casseforti:
- casseforti a muro
- casseforti a pavimento
- casseforti mobili.
Le casseforti a muro sono fra le più diffuse nelle abitazioni; vengono dette “a muro” proprio perché vengono inserite all’interno della muratura della parete; la loro estrazione quindi può risultare particolarmente lunga e laboriosa, un problema che può scoraggiare molti scassinatori; l’installazione di una cassaforte a muro può essere fatta in qualsiasi momento, ma sarebbe più indicato farlo nelle fasi di costruzione o di ristrutturazione della casa; è fondamentale che sia ben murata perché, generalmente, è soltanto la parte frontale a essere blindata.
Le casseforti a pavimento presentano lo stesso grado di sicurezza delle casseforti a muro, ma sono poco diffuse perché il loro costo è decisamente elevato; sono modelli che vengono utilizzati soprattutto dagli istituti di credito o dalle aziende; è bene prevederne l’installazione in fase di costruzione dell’edificio perché l’installazione in una fase successiva potrebbe creare più di un disagio.
Le casseforti mobili sono solitamente modelli di dimensioni non particolarmente estese e che hanno il vantaggio di poter essere trasportate agevolmente da un luogo all’altro della casa. Possono essere ancorate a una parete o a un pavimento utilizzando dei tasselli a muro, ma non richiedono particolari opere murarie. Ovviamente, rispetto agli altri modelli di cassaforte descritti in precedenza sono maggiormente esposte ai tentativi di furto ed è per questo che in genere vengono utilizzate non tanto per contenere oggetti o documenti di valore, bensì oggetti che non devono essere alla portata dei più piccoli.
La seconda classificazione si basa sul meccanismo di apertura; in base a tale criterio si distinguono due tipologie di casseforti:
- cassaforte meccanica
- cassaforte elettronica.
La cassaforte meccanica viene aperta tramite una chiave, tramite una combinazione oppure sfruttando l’abbinamento di detti meccanismi. È opportuno avere una copia della chiave che dovrebbe essere affidata a una persona di fiducia. La combinazione meccanica prevede una sequenza numerica associata a movimenti di rotazione del pomello che si trova sullo sportello frontale; non deve essere dimenticata perché non esiste la possibilità di recuperarla e per aprire la cassaforte l’unico modo sarebbe quello di scardinarla.
La cassaforte elettronica viene aperta tramite una combinazione numerica; è ovviamente consigliabile ricorrere a sequenze non banali (sconsigliato utilizzare la data di nascita di uno dei componenti il nucleo familiare o il proprio anniversario di nozze…). Queste casseforti vengono fornite con una combinazione preimpostata che deve essere cambiata il prima possibile. È consigliabile inoltre cambiare periodicamente la combinazione evitando di trascriverla. Esistono anche modelli di cassaforte elettronica piuttosto sofisticati che si basano sull’identificazione delle impronte digitali, identificazione di solito abbinata a un codice numerico di sicurezza.
Dove mettere la cassaforte?
Prima di installare una cassaforte è chiaramente necessario individuare il posto più adatto alla sua collocazione; vanno ovviamente escluse le posizioni più banali come quella, tanto per intendersi, dietro un quadro…

L’invenzione della casseforte risale agli egizi che, per proteggere i tesori dei faraoni, li nascondevano in stanze piene di trabocchetti.
Di norma gli esperti consigliano di posizionarla in un posto di comodo accesso ai soli proprietari, per esempio nelle stanze più riservate dell’abitazione come il bagno, la camera da letto, la taverna o il sottoscala; è anche opportuno posizionarla abbastanza in alto (indicativamente ad altezza occhi, in modo che l’accesso sia agevole per il proprietario, ma siano rese più difficoltose le operazioni di scassinamento).
Un modo di aumentare la sicurezza della cassaforte è quello di piazzarla in un angolo con le cerniere dello sportello vicine a quest’ultimo, così facendo, infatti, si limita lo spazio fisico per fare leva con gli attrezzi da scasso.
Un’altra posizione adatta è quella di mettere la cassaforte in un corridoio abbastanza stretto in modo che fra essa e la parete frontale vi siano meno di due metri.
Cassaforte e assicurazioni sul furto
Quando si stipula un’assicurazione contro il furto non si deve pensare che il fatto di possedere una cassaforte comporti automaticamente il diritto all’indennizzo; ovviamente può agevolare il calcolo del premio, ma si tenga presente che a tali fini devono essere soddisfatti alcuni requisiti previsti dalla polizza; se questi mancano, c’è il concreto rischio che l’azienda assicuratrice non ci risarcisca in caso di furto.
I modelli di cassaforte che solitamente non creano particolari problemi dal punto di vista assicurativo sono quelli a muro, modelli difficili da aprire e praticamente impossibili da asportare se non a prezzo di un lunghissimo e rumoroso lavoro. Altri punti a favore sono la presenza di chiusura doppia (abbinamento di chiave e combinazione) e la presenza di elementi di rinforzo (pareti di rinforzo, tondini di acciaio, barre di consolidamento ecc.).
Altri articoli sulla sicurezza sono nella sezione Casa.